La Nuova Sardegna

Nuoro

Replica dell’imprenditore «Non è un canile lager»

Siniscola, parla il legale di Giuseppe Mureddu, proprietario della struttura L’avvocato: «Un danno per il mio assistito proprio all’inizio della stagione»

19 giugno 2016
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SINISCOLA. Giuseppe Mureddu non ci sta ad accettare che il suo canile venga definito un lager. Dopo essere finito sulle pagine dei quotidiani ieri mattina ha incaricato un legale per dare una versione dei fatti che non collimerebbe con quella raccontata nei giorni scorsi. «Il mio assistito – ha detto l’avvocato Piera Pittalis – non ha ricevuto alcuna denuncia per maltrattamento degli animali e neppure sanzioni amministrative. A seguito del sopralluogo gli sono state ordinate delle operazioni da fare all’interno della struttura, e lui ha provveduto immediatamente a sistemarle in quello stesso giorno. Quando si sono verificati i controlli nelle campagne in località Sant'Elène, oltre agli agenti della polizia c’erano i veterinari dell’Asl e ovviamente l’imprenditore. Come scritto nella relazione stilata dagli operati dell’Azienda sanitaria – ha aggiunto il legale con documentazione alla mano – il giorno 15 giugno, a partire della 8, è stato fatto un controllo nel canile per verificare lo stato di detenzione degli animali custoditi. Ebbene – ha proseguito Pittalis – la dettagliata relazione dei veterinari ha poi descritto una situazione molto diversa da quella riportata sui quotidiani. Parla di un canile provvisto di 5 box con le dimensioni approssimative di circa 8 mq e 2,5 metri di altezza. All’interno di ciascun box sono presenti cucce in legno, sufficientemente ampie per ospitare due cani di media taglia nelle fasi di riposo. Il pavimento in cemento – ha proseguito il legale facendo riferimento alla relazione – ha un canale centrale di scolo per la raccolta delle deiezioni che vengono convogliate all’esterno dello stesso canile. Tant’è vero – ha aggiunto – che il veterinario ha specificato che al momento del sopralluogo il canile si presentava ben pulito e privo di escrementi. Il tetto, invece, costruito con sola rete metallica ed alcune canne, assolutamente insufficienti per assicurare agli animali protezione dalle intemperie e ombreggiatura durante il periodo di intenso calore necessitava di un intervento. Il mio assistito – ha continuato il legale – si è mosso subito per sistemare la struttura come gli era stato ordinato. Per quanto riguarda poi gli animali presenti, quei pochi senza microchip sono stati subito registrati all’anagrafe canina, mentre alcuni, solo perchè affetti da “Leishmaniosi” si presentavano in uno stato di eccessivo dimagrimento. Gli altri, invece, come del resto evidenziato nella relazione dell’Asl al momento del sopralluogo, godevano di buono stato di salute e nutrizione. Mureddu ha già effettuato il controllo sierologico su tutti gli ospiti del canile – ha assicurato in conclusione l’avvocato Pittalis – e iniziato le terapie idonee per quelli malati, così come richiesto. Al mio assistito non è stata contestata alcuna sanzione amministrativa nè gli è giunta denuncia per maltrattamenti. Certo è, invece, che ha subìto un danno proprio all’inizio della stagione turistica». (k.s.)

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