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Nuove responsabilità per il capocaccia
Il capocaccia tradizionale nelle battute al cinghiale avanza di grado e soprattutto di responsabilità. Questo vale in maniera particolare per la Sardegna, in seguito all’avvio, l’anno passato, da...
Il capocaccia tradizionale nelle battute al cinghiale avanza di grado e soprattutto di responsabilità. Questo vale in maniera particolare per la Sardegna, in seguito all’avvio, l’anno passato, da parte della Regione, del Piano di eradicazione della peste suina africana. Malattia contagiosa presente nell’isola dal 1978 (un primo focolaio venne isolato a Uta, nel Cagliaritano) e mai debellata anche per la diffusione da parte dei cinghiali. Ogni compagnia di caccia deve nominare un referente, che ha poi la responsabilità di fare osservare le regole stabilite dall’Unità di progetto nominata all’interno dell’assessorato della Sanità. Tra gli impegni c’è anche quello di individuare e indicare un centro di raccolta dei cinghiali uccisi durante la battuta. Sarà poi il veterinario della Asl di riferimento a recarsi nella sede e prelevare alcuni frammenti del diaframma dell’animale, da affidare agli analisti dell’Istituto zooprofilattico. Il 15 luglio era invece il termine ultimo per la consegna degli elenchi con i nomi dei cacciatori da parte dei ogni compagnia. Documenti da recapitare da parte del referente del sodalizio negli uffici delle Asl e alla stazione forestale competente per territorio. (f.p.)