La Nuova Sardegna

Nuoro

“Lo spazio in grotta”, successo a Trieste

“Lo spazio in grotta”, successo a Trieste

Oliena, il progetto dell’Asl accolto con interesse al convegno internazionale di medicina aerospaziale

04 agosto 2016
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OLIENA. L’Unità operativa di neurologia e stroke unit, diretta dalla dottoressa Anna Ticca, collaborerà con l’università “La Sapienza” di Roma, il Gruppo grotte nuorese e il Comune di Oliena per la realizzazione del progetto “Lo spazio in grotta”, che ha ricevuto il patrocinio dell’Agenzia spaziale europea.Il progetto in questione, ideato dalla dottoressa Alessandra Onida, specialista in Neuropsicologia, è stato selezionato per essere presentato alla sezione Human factor del XXIX Convegno di medicina aereonautica e spaziale, che si è svolto a Trieste dal 22 al 24 giugno. Il progetto ha l’obiettivo di confrontare le abilità di orientamento spaziale degli speleologi con quelle dei non speleologi, e – in futuro – anche con quelle degli astronauti, al fine di verificare se i tre diversi gruppi di soggetti utilizzino differenti meccanismi cognitivi e studiare, così, le corrispondenti strutture neuronali che presiedono a tali funzioni.

Che la grotta sia un ambiente ideale per ricreare alcuni degli stress tipici delle missioni spaziali (come l'isolamento, l'essere confinati in zone ridotte e chiuse, la deprivazione sensoriale, il non essere esposti ai cicli circadiani tipici delle giornate sulla Terra, l'assenza di luce, la continua tensione nel movimento) non è una novità di oggi, anche perché ogni passo potrebbe essere causa di eventuali cadute e avere gravi conseguenze. La progressione (cioè l'avanzamento all'interno di una grotta), inoltre, è molto simile a quella delle attività extra-veicolari.

A tal proposito le cavità naturali del Nuorese sono particolarmente adatte allo scopo. Le grotte di Sos Jocos (Dorgali) e Sa Oche (Oliena), proprio nei giorni scorsi, sono state scelte dall'Esa, l'Ente spaziale europeo, per un addestramento speciale riservato agli astronauti. Questa volta erano sei gli speleoastronauti, cinque maschi e una donna: per la prima volta c'era un cinese, due americani, uno spagnolo, un giapponese e un russo. I due americani della Nasa sono Jessica Meir e Richard Arnold, lo spagnolo dell'Esa è Pedro Duque, il giapponese della Jaxa è Akihiko Hoshide, il russo del Roscosmos è Sergei Korsakov e il cinese della Cnsa è Ye Guangfu.

La spedizione è servita per temprare il gruppo ma anche per fare ricerca scientifica perché gli astronauti devono prelevare campioni di forme di vita e di roccia.

La prima volta fu nel 2005, quando si tenne un corso congiunto della Nasa, l'Agenzia spaziale giapponese e quella europea che prevedeva la presenza di psicologi e addetti all’addestramento che provarono in prima persona le qualità del Nuorese.

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