ARZANA. È durata meno di dodici ore la fuga di Peppino Doa, l’83enne di Arzana che mercoledì pomeriggio, al termine di una furiosa lite con la sorella, ha ucciso a bruciapelo, con quattro colpi di pistola, i fratelli Andrea e Roberto Caddori, di 43 e 46 anni. E poi è scappato, dileguandosi nei vicoli del paese.
Il fermo. I carabinieri e i poliziotti, intervenuti sul posto, gli hanno dato la caccia in tutta l’Ogliastra. Lo hanno trovato, alle 3 del mattino di ieri, vicino all’ospedale di Lanusei. L’uomo, che soffre di problemi cardiaci, forse voleva chiedere aiuto ai medici. I militari lo hanno riconosciuto e arrestato. Ora è ricoverato in ospedale, nel reparto di cardiologia. Per lui il procuratore della Repubblica di Lanusei, Biagio Mazzei, ha emesso il provvedimento di fermo e ha disposto il piantonamento. Il prossimo passo sarà l’interrogatorio di garanzia, quando le condizioni di salute dell’anziano lo permetteranno. I magistrati fino a ieri erano in attesa dell’autorizzazione da parte del primario del reparto di cardiologia. Si è conclusa così la frenetica caccia all’uomo andata avanti tutto il giorno di mercoledì e poi ancora fino a notte e che ha visto utilizzare anche un elicottero.
Il duplice omicidio. Secondo quanto ricostruito ieri nel corso di una conferenza stampa dal dirigente pro tempore della Squadra mobile di Nuoro Michele Chessa e dal vicequestore del commissariato di Lanusei Leo Cappetta, che sta conducendo le indagini, il pensionato si è presentato verso le 16 di mercoledì scorso in casa della sorella Maria, 91 anni, da tempo costretta a letto, per cercare alcuni atti notarili di beni familiari. «Non li trovava, ed è successo il finimondo», hanno raccontato agli investigatori Bruna Caddori e Francesca Ferrai, la sorella e la mamma delle vittime, che erano con Maria Doa nella camera da letto del piano superiore della casa quando Peppino è arrivato, furibondo. «Dopo aver minacciato e insultato noi e sua sorella – hanno continuato le testimoni –, ha estratto una pistola e ha sparato tre colpi in aria. Era una furia». Terrorizzata, Bruna Caddori è uscita per chiamare i fratelli che abitano nella casa accanto, sulla stessa strada, in via Brigata Sassari. Andrea e Roberto hanno fatto appena in tempo a varcare la soglia della casa di Maria Doa. In quel momento Peppino Doa stava scendendo dal piano superiore e si è trovato davanti i due fratelli. Non ci ha visto più. Ha puntato l’arma prima contro Andrea, poi contro Roberto e li ha uccisi, a bruciapelo, puntando al collo e al torace.Gli spari. Il pensionato ha esploso in tutto quattro colpi, due per Andrea e altri due per Roberto, entrambi sono morti quasi sul colpo. Dopo la mattanza, il vecchio ha chiuso il portone alle sue spalle ed è scappato a piedi, con l’arma in pugno. Alcuni vicini lo hanno visto e hanno subito chiamato la polizia.
L’eredità contesa.Tra Maria e Peppino Doa c’erano vecchie ruggini legate prima alla divisione di alcuni terreni di famiglia e poi, negli ultimi tempi, alla decisione della sorella di lasciare in eredità tutti i suoi beni – una casa e un podere nelle campagne ogliastrine – ai fratelli Caddori (Bruna, Andrea e Roberto), nipoti del marito della donna, che la accudivano da diversi anni. Ma a Peppino non stava bene che la sorella prediligesse quei nipoti acquisiti. Le liti, ormai, erano all’ordine del giorno e sempre più violente. Il vecchio accusava i fratelli Caddori di prendersi cura della sorella solo per convincerla a lasciar loro in eredità tutti i suoi averi. L’altra sera – sempre secondo il racconto delle testimoni – il killer stava cercando nella casa della sorella anche una delega che, nella mente di Peppino, Maria Doa avrebbe fatto in favore dei fratelli Caddori per autorizzarli a ritirare la pensione.
L’autopsia. È prevista per oggi, all’ospedale di Lanusei, l’autopsia sui corpi di Andrea e Roberto Caddori. E sempre oggi proseguirà anche la ricostruzione della vicenda da parte degli investigatori, in attesa degli esiti delle perizie scientifiche e dei rilievi svolti dalla polizia scientifica nella casa teatro del duplice omicidio. I funerali, invece, si svolgeranno domani, nella parrocchia di San Giovanni Battista.