Un’edizione da record tra luci e ombre
Per la sagra è l’ora dei bilanci. Presenze in crescita rispetto agli anni scorsi: molti i turisti stranieri. Soddisfatti i ristoratori
NUORO. È l’ora dei bilanci per la 116esima edizione della sagra del Redizione. Dopo la decisione di spostare la sfilata dei costumi tradizionali dal pomeriggio al mattino e il gran rifiuto dei cavalieri che, per la prima volta, hanno disertato il corteo in polemica col Comune che non voleva farli transitare nel salotto della città, in corso Garibaldi, ora tocca ai ristoratori dare il voto alla sagra 2016.
«Un 10 convinto – dice convinto Silverio Nanu, titolare dello storico ristorante “Il rifugio” – Per la giornata di domenica ero al completo già da una settimana. Non solo a pranzo, ma anche a cena. E questa è stata una sorpresa, dal momento che quest’anno il Festival regionale del folklore non si è svolto ai giardinetti di piazza Vittorio Emanuele, al centro della città, ma al Quadrivio, in periferia. E, invece, anche a cena i turisti non sono mancati. Molti gli stranieri che in vacanza sulle coste hanno deciso di trascorrere la domenica a Nuoro per assistere alla sfilata dei costumi». E proprio al Redentore Silverio Nanu ha dedicato un menù ad hoc, con i piatti tipici della cucina barbacina: ravioli al sugo di pecora, maialetto, sebadas.
Soddisfatto anche Franco Fenu, chef del ristorante-enoteca Ciusa, vincitore del prestigioso premio “Porcino d’oro” con i suoi filindeu neri, la tipica pasta secca nuorese. «La decisione dell’amministrazione di spostare la sfilata al mattino è stata azzeccatissima – conferma il cuoco – A pranzo ho dovuto rinunciare a molte prenotazioni». Anche il ristorante il Portico, a pochi metri dalla cattedrale di Santa Maria delle Neve, è stato preso d’assalto dai turisti. «Eravamo già al completo da diversi giorni – dice lo chef Graziano Ladu – Con dispiacere sono stato costretto a mandare via molti clienti. Il Redentore ogni anno porta molte persone in città, ma quest’anno è stato un vero e proprio boom. Anche se, bisogna ammetterlo, quest’estate in città si sono visti molti più turisti che, oltre a visitare i musei, hanno voluto scoprire anche la cucina sarda». Al completo anche il ristorante-concept store Monti blu, nella splendida piazza Satta. Sabato e domenica era impossibile trovare un tavolo libero, sia all’interno che all’esterno. «È stato un fine settimana intenso – sorridono i camerieri – Grandi tavolate prenotate già da diverse settimane». Grandi numeri anche al ristorante-pizzeria Su Nugoresu, in piazza San Giovanni. «È da 14 anni che lavoro il giorno del Redentore – dice il titolare Antonio Palma– E anche questa edizione è stata un successo. Certo, sono dispiaciuto per la decisione presa dal Comune di modificare il percorso. Per la prima volta, infatti, il corteo non è sfilato in piazza San Giovanni. Gli altri anni chi veniva a pranzo da noi lo faceva per assistere alla sfilata, nel pomeriggio, comodamente seduti ai tavoli. Molti clienti sono rimasti delusi dal cambio di programma».
E se per i ristoranti del centro storico è stato un gioco da ragazzi conquistare i turisti in giro per la città, lo stesso hanno fatto i locali e i ristoranti del Monte Ortobene. In tanti, infatti, anche per trovare sollievo in una domenica torrida, hanno preferito pranzare all’ombra nel parco di Farcana e di Solotti. «Per la prima volta hanno lavorato anche gli esercizi del Monte – dice entusiasta Piero Delogu, del ristorante Fratelli Sacchi – Ho ospitato non solo moltissimi gruppi folk ma anche molti stranieri che sono rimasti affascinati dal panorama». Ma anche gli esercizi in periferia sono stati presi d’assalto dai partecipanti alla sfilata e dai turisti che sono rimasti in città per assistere, la sera, al Festival del folklore, uno degli appuntamenti più attesi della rassegna. «Tavoli al completo sia a pranzo che a cena», confida Gianfranco Barmia, del Rustico, in viale Costituzione, alla periferia della città». Ora gli occhi sono tutti puntati sulla Notte bianca, in programma venerdì prossimo. «Sarà un altro successo», assicura l’assessore al Turismo Marcello Seddone. (g.z.)