La Nuova Sardegna

Nuoro

Rifiuti: comitati e Comuni chiedono il ritiro del piano

di Palo Maurizio Sechi
Rifiuti: comitati e Comuni chiedono il ritiro del piano

Nuovo intervento sulla Regione per impedire il raddoppio dell’inceneritore «La vicenda di Tossilo mina a fondo i diritti dei territori e dei loro abitanti»

27 novembre 2016
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MACOMER. È indirizzata ai sindaci e ai consiglieri comunali dei Comuni della Sardegna e al presidente e consiglieri della Regione la lettera inviata dai comitati Non bruciamoci il futuro e Zero Waste Sardegna per rigettare l'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti e richiedere che la sua revisione avvenga con il coinvolgimento dei decisori politici sardi e dei cittadini portatori di interesse, in tutte le fasi decisionali. I due comitati hanno predisposto e proposto un ordine del giorno che i sindaci dovranno sottoporre all'attenzione dei consigli comunali per condividere e approvare con relativa delibera comunale la richiesta di rigettare il piano regionale sui rifiuti e la revisione dello stesso. Sono i consigli comunali di Sarule, Olzai, Modolo e Pau, che hanno aderito all'iniziativa e deliberato in merito mentre sarà discusso tra breve in tanti altri Comuni sardi che hanno adottato l'ordine del giorno proposto in cui si chiede di dismettere il polo di incenerimento di Tossilo, come previsto dal piano del 2008, e quindi di escludere dalla previsione del piano aggiornato il nuovo inceneritore «perchè costoso, antieconomico, insalubre e inutile» e di investire sul polo di Tossilo come centro di recupero di materia anche con la messa in esercizio dell'impianto di selezione degli imballaggi, costato oltre 4 milioni di euro, collaudato nel 2014 ma inspiegabilmente mai entrato in funzione.Le due associazioni chiedono inoltre di effettuare un approfondimento tecnologie alternative all'incenerimento e sulla necessità di implementare l'impiantistica di recupero di materia.«L'aggiornamento del piano regionale sulla gestione dei rifiuti urbani che è stato sottoposto a verifica di assoggettabilità a Vas disposto dall'assessorato alla difesa dell'Ambiente, aveva pronunciato parere di conformità al revamping dell'inceneritore di Tossilo – si legge nella lettera – e questo in contrasto con quanto stabilito successivamente dalla sentenza del Tar. Lo stesso servizio ha contribuito alla stesura dell'aggiornamento del piano, prevedendo il mantenimento del polo di Tossilo, in evidente conflitto di interessi». Secondo i due comitati, se il piano aggiornato non venisse assoggettato a Vas potrà essere approvato senza che i Comuni, i cittadini e lo stesso consiglio regionale possano effettuare valutazioni ed emendamenti per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti residui, l'impiantistica di incenerimento e il recupero di materia. «La vicenda di Tossilo – viene precisato – mina nel profondo il nostro sistema democratico, cioè il diritto di un territorio di fare le scelte migliori per tutelare la salute dei cittadini, la salubrità dell'ambiente e le produzioni agroalimentari e ostacola i principi dell'economia circolare che può assicurare nuova ricchezza e posti di lavoro e impegna importanti risorse finanziarie che si potrebbero destinare all'incremento della raccolta differenziata». Il piano aggiornato a regime prevede nel 2022 una raccolta differenziata pari all'80% considerando che i Comuni sardi, esclusi Cagliari, Sassari e Alghero, hanno fatto registrare nel 2015 un livello pari al 63%, con numerosi comprensori virtuosi che hanno superato abbondantemente l'obiettivo minimo di legge. Due poli di incenerimento sarebbero quindi decisamente eccessivi, considerando la diminuzione del rifiuto secco prodotto nell'isola.

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