Crolla il prezzo del latte, a Ottana pastori in rivolta
Convocata una riunione d’urgenza il 3 gennaio nella sala consiliare del Comune Gli allevatori: «Basta, il sistema creato dagli industriali penalizza la categoria»
OTTANA. Parte da Ottana il grido d’allarme dei pastori della media valle del Tirso contro il crollo del prezzo del latte, che, dagli inizi del 2016, sta mettendo in crisi l’intero settore lattiero-caseario. Per dare voce alla protesta gli allevatori si riuniranno il 3 gennaio prossimo, alle 11, nella sala consiliare del Comune, dove incontreranno il sindaco, Franco Saba, amministratori comunali e i rappresentanti delle associazioni di categoria. «Non possiamo continuare a essere presi in giro da un sistema messo su dagli industriali che penalizza la nostra categoria – dicono i pastori ottanesi – Senza certezze economiche sul prezzo del latte e senza interventi della Regione a sostegno del nostro settore saremo costretti a scendere in piazza per rivendicare politiche che consentano di salvare le nostre attività». La protesta dei pastori è condivisa dal primo cittadino di Ottana che annuncia la disponibilità a sostenere le loro rivendicazioni. «Dopo la crisi dell’industria – fa sapere Franco Saba – il settore agro-pastorale è diventato un punto di riferimento trainante per il rilancio e il sostegno del nostro sistemaproduttivo. Penalizzarlo ulteriormente significherebbe mandare a monte un pezzo fondamentale della nostra economia, acuendo cosi la crisi socio-economica che attanaglia il nostro territorio». Per dare un segnale concreto alla lotta dei pastori, l’amministrazione comunale di Ottana ha aderito al Comitato di crisi del latte ovino lanciato dalla Coldiretti Sardegna in occasione della 66esima Festa del ringraziamento che si è tenuta a Nuoro l'11 dicembre scorso e che ha chiamato a raccolta allevatori e sindaci del territorio per protestare contro «le politiche delle aziende di trasformazione che impongono agli allevatori prezzi sempre più bassi e contro una politica regionale non degna di questo nome». Un concetto, questo, ribadito anche dal documento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Ottana che deplora il crollo del prezzo del latte e critica la politica regionale nei confronti del settore zootecnico. «I trasformatori caseari – si legge nella nota – hanno abbassato il prezzo del latte portandolo in meno di un anno da 1,10 euro a 80 centesimi e poi a 60 centesimi. Questa dinamica ha provocato il panico nel mercato, a cominciare dalle cooperative, l’anello debole della trasformazione casearia. A questo si aggiunge il silenzio della Regione». Ora, senza un'inversione di rotta, la protesta potrebbe assumere contorni sempre più duri.