La Nuova Sardegna

SINISCOLA. La rappresentazione teatrale “Una manciata di minuti”, tenutasi all’istituto Luigi Oggiano alla presenza di un nutrito pubblico, ha chiuso il sipario mantenendo in sospeso il futuro di 200 operaie impegnate nel settore tessile al culmine di un’estenuante contrattazione aziendale che vedeva contrapposti, come spesso accade, da un lato la conservazione dei diritti acquisiti dalle lavoratrici e dall’altro le condizioni imposte dai datori di lavoro appannaggio delle nuove esigenze di mercato.

La piéce elaborata dall’associazione Tokaos in collaborazione con l’Itcg Oggiano, per la regia di Francesca Capra, ha voluto trattare l’annosa questione della condizione femminile che affonda le radici già nei primi anni del ’900, delle battaglie fatte per il riconoscimento alle donne del suffragio universale, alle lotte sindacali in pieno sviluppo industriale fino al tragedia del 1908 a New York dove un rogo scoppiato in una fabbrica tessile durante uno sciopero costò la vita a 123 operaie. Annamaria Cancedda, Antonella, Gina e Claudia Carta, Sofia Ferrazza, Serena Pipere, Monica Pusceddu, Lisa Rossini e Stefania Sau hanno interpretato un consiglio di fabbrica che riunitosi, per vagliare la delicata questione relativa alla conservazione del posto di lavoro a fronte della rinuncia di alcuni diritti acquisiti.

È la portavoce Bianca (Monica Pusceddu) a riferire alle otto colleghe che la contropartita è la rinuncia delle pause lavoro. La questione messa al voto divide le operaie e su una di loro grava la decisione, quando arriva il sipario a chiudere la scena e aprire le porte alla coscienza dello spettatore nella scelta finale.