La Nuova Sardegna

Nuoro

Minacce a una maestra di Mamoiada, mamme e prof si ribellano

Il consiglio di istituto
Il consiglio di istituto

Si è riunito il consiglio di istituto: dura reazione contro un'azione spropositata

27 marzo 2017
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NUORO. «Questo non è il momento di prendere decisioni ma della dissociazione pubblica dell'istituzione scolastica da un gesto così vigliacco. Un gesto di prepotenza, arroganza e prevaricazione inaudito, che deve trovare la ferma condanna da parte di tutti noi». Così il dirigente scolastico Antonio Fadda ha aperto in serata il consiglio d'istituto a Mamoiada convocato dopo la lettera minatoria e il proiettile indirizzato alla maestra della seconda elementare, Luisa Fancella, presente all'incontro.

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«Tratta male i bambini tuoi anziché quelli degli altri. Vattene da qui Mamoiada non ti vuole», questo in estrema sintesi il tenore della missiva anonima, densa di minacce anche nei confronti dei figli della donna. Un episodio sul quale stanno cercando di far luce i carabinieri, che hanno preso in consegna il plico.

«Siamo sconcertati e non ci possono essere parole davanti a un gesto simile - spiega il preside dell'istituto comprensivo Mamoiada-Fonni - Questa occasione vuole essere la prima dura reazione a un'azione così spropositata». Tante le mamme del paese che partecipano alla riunione, a cui sono stati invitati anche il sindaco di Mamoiada Luciano Barone e il collega di Oliena Martino Salis, paese di cui è originaria la maestra.

«Il consiglio di oggi è la prima iniziativa, ma noi come mamme ci sentiamo di portarne avanti altre - assicura Luisa Puggioni, mamma, psicologa e consigliera comunale di minoranza - Abbiamo parlato tra di noi, abbiamo capito che non c'è stato un problema nella classe dove insegna la maestra, mai un incontro. Un proiettile non si spiega con niente, dobbiamo parlare e se necessario chiedere supporto. Spero che l'anonimo che ha inviato la lettera vada a redimersi con la maestra, gli porti le sue scuse. Lo deve a lei e ai suoi figli, ma prima di tutto al suo di bambino, che non può crescere con genitori che arrivano a tanto. E poi lo deve a tutti i bimbi della scuola e a questa comunità». Anche le istituzioni condannano il gesto.

«Sono qui per portare i saluti della mia comunità e la solidarietà dell'amministrazione alla maestra nostra compaesana - dice il sindaco di Oliena - È un atto gravissimo che va condannato subito. Quando si tocca la scuola bisogna riflettere seriamente, non c'è più tempo di aspettare». «Stasera - assicura il primo cittadino di Mamoiada - non ci sarà un atteggiamento di caccia alle streghe. Piuttosto bisogna cercare di capire da dove ha origine questo gesto e in quale situazione di disagio si sia innestata questa reazione inspiegabile».

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