Acqua non potabile a Macomer «Non pagheremo più le bollette»
Dura presa di posizione della minoranza. «Il Comune deve avviare un’azione legale contro Abbanoa» Continua l’emergenza idrica nel Marghine. Condotte vecchie e mancato rispetto dei parametri
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MACOMER. Mozione dei consiglieri di minoranza Rita Atzori, Federico Castori, Giuseppe Ledda, Giuseppe Pirisi e Riccardo Uda per sollecitare un’iniziativa del Comune per alleviare il disagio causato ai cittadini dalle frequenti interruzioni dell’erogazione idrica, ma soprattutto dal ripetersi delle situazioni non potabilità legate alla qualità dell’acqua erogata. I cinque consiglieri chiedono al Comune che si intraprenda nei confronti di Abbanoa «un’azione immediata a tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini, al fine di quantificare i disagi e i maggiori costi subiti dalle famiglie e dalle imprese negli ultimi anni, a seguito delle frequenti interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, rivendicando una corrispondente compensazione nelle fatture di prossima emissione».
In poche parole, si chiede al comune di avviare un’azione legale per far pagare ad Abbanoa i maggiori costi sostenuti dai cittadini di Macomer per approvvigionarsi di acqua potabile o, più semplicemente, per portare l’acqua a casa quando non è arrivata quella di rete. Il documento, che i consiglieri di minoranza chiedono venga portato al più presto in Consiglio, richiama l’attenzione sul ripetersi frequente delle interruzioni dell’erogazione di acqua potabile, a seguito di avarie degli impianti di potabilizzazione, rotture delle condotte, necessità di eseguire interventi di manutenzione straordinaria, mancanza di energia elettrica in assenza di impianti sostitutivi di emergenza, ai quali si somma la non potabilità dovuta a torbidità, alterazione del colore, mancato rispetto dei parametri di legge rispetto alla presenza di inquinanti ed alla composizione chimico fisica dell’acqua. «In tali circostanze – scrivono – la popolazione di Macomer ha dovuto subire ripetuti e prolungati disagi che hanno interessato sia le famiglie, sia le attività produttive e in particolare quelle di ristorazione e di preparazione di prodotti alimentari, anche a causa dei ritardi nella comunicazione dei disservizi da parte di Abbanoa e l’assenza di tempestive ed efficaci forme di approvvigionamento di emergenza. Per effetto di tale situazione e in particolare delle frequenti alterazioni di colore e sapore dell’acqua distribuita in rete, si è determinato un comprensibile allarme nei cittadini sulla qualità dell’acqua, inducendoli al consumo prevalente se non esclusivo per usi potabili e alimentari di acqua minerale imbottigliata, con considerevole costo aggiuntivo per l’acquisto delle confezioni che si aggiunge a quella già di per sé elevata puntualmente pretesa da Abbanoa per un servizio non impeccabile».
La mozione conclude sollecitando l’amministrazione a recuperare il progetto di tre anni fa per installare un impianto di distribuzione alla spina di acqua potabile naturale o gasata, impianti già presenti in tanti comuni tra i quali Lei. (t.g.t.)
In poche parole, si chiede al comune di avviare un’azione legale per far pagare ad Abbanoa i maggiori costi sostenuti dai cittadini di Macomer per approvvigionarsi di acqua potabile o, più semplicemente, per portare l’acqua a casa quando non è arrivata quella di rete. Il documento, che i consiglieri di minoranza chiedono venga portato al più presto in Consiglio, richiama l’attenzione sul ripetersi frequente delle interruzioni dell’erogazione di acqua potabile, a seguito di avarie degli impianti di potabilizzazione, rotture delle condotte, necessità di eseguire interventi di manutenzione straordinaria, mancanza di energia elettrica in assenza di impianti sostitutivi di emergenza, ai quali si somma la non potabilità dovuta a torbidità, alterazione del colore, mancato rispetto dei parametri di legge rispetto alla presenza di inquinanti ed alla composizione chimico fisica dell’acqua. «In tali circostanze – scrivono – la popolazione di Macomer ha dovuto subire ripetuti e prolungati disagi che hanno interessato sia le famiglie, sia le attività produttive e in particolare quelle di ristorazione e di preparazione di prodotti alimentari, anche a causa dei ritardi nella comunicazione dei disservizi da parte di Abbanoa e l’assenza di tempestive ed efficaci forme di approvvigionamento di emergenza. Per effetto di tale situazione e in particolare delle frequenti alterazioni di colore e sapore dell’acqua distribuita in rete, si è determinato un comprensibile allarme nei cittadini sulla qualità dell’acqua, inducendoli al consumo prevalente se non esclusivo per usi potabili e alimentari di acqua minerale imbottigliata, con considerevole costo aggiuntivo per l’acquisto delle confezioni che si aggiunge a quella già di per sé elevata puntualmente pretesa da Abbanoa per un servizio non impeccabile».
La mozione conclude sollecitando l’amministrazione a recuperare il progetto di tre anni fa per installare un impianto di distribuzione alla spina di acqua potabile naturale o gasata, impianti già presenti in tanti comuni tra i quali Lei. (t.g.t.)