La Nuova Sardegna

Nuoro

Orune: incappucciati e armati durante la festa

di Pier Luigi Piredda
Orune, festa del Carmelo
Orune, festa del Carmelo

Caccia ai tre malviventi con pistole e mitra che hanno seminato il panico tra la folla del Carmelo. Indagini dei carabinieri

02 settembre 2017
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ORUNE. «Incappucciati, foschi a passo lento tre banditi ascendevano la strada deserta e grigia, tra la selva rada dei sughereti, sotto il ciel d’argento» sono i versi di “Vespro di Natale”, la più famosa poesia del poeta nuorese Sebastiano Satta, il vate della Sardegna del quale quest’anno ricorre il 150 anniversario della nascita. Una poesia scritta nei primi anni del Novecento quando ancora i banditi erano considerati sfortunati costretti a vivere sui monti lontani dalle loro famiglie continuamente braccati dalle forze dell’ordine.

Una scena simile a quella descritta nei primi versi della poesia si è ripetuta nei giorni scorsi a Orune. Ma i tre “incappucciati foschi e a passo lento” erano armati di pistole e mitra, che hanno messo in mostra davanti alle centinaia di persone che stavano partecipando ai festeggiamenti della Madonna del Carmelo. Seminando il panico. Provocando un fuggi fuggi generale. Solo per caso, nella ressa non si è fatto male nessuno.

Ma la paura è stata grande. Così tanto da cucire le bocche di tutti quelli che hanno assistito inorriditi alla spavalda esibizione dei tre malviventi. Che si sono volatilizzati pochi attimi prima del ritorno in piazza dei carabinieri, che si erano allontanati per un tempo brevissimo attirati probabilmente in una sorta di trappola: una zuffa in un locale dall’altra parte del paese.

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Zuffa che invece non c’era. L’episodio è accaduto poco dopo la mezzanotte di lunedì, quando a Orune erano in corso i festeggiamenti per la Madonna del Carmelo, che a quell’ora stavano per volgere al termine dopo un grande successo testimoniato da una massiccia presenza di pubblico a tutte le manifestazioni.

All’improvviso, nella parte alta del corso si è materializzato un uomo incappucciato con una pistola in pugno tenuta bassa appoggiata su un fianco. Inizialmente è passato inosservato, fino a quando qualcuno più attento non si è reso conto che era armato. A quel punto, la folla che stava seguendo il concerto si è spaventata e ha cominciato a ondeggiare. Nel frattempo, nella parte bassa del corso sono comparsi altri due incappucciati che, incuranti della folla, hanno cominciato a risalire la via. Uno con la pistola in pugno e l’altro lasciando intravvedere un mitra da sotto la giacca. Una camminata spavalda tra la gente, cercando qualcuno tra la folla. Sguardo torvo e attento. Una ricerca che è continuata per qualche centinaio di metri fino a quando uno dei tre ha puntato verso un bar poco distante dal centro.

L’incappucciato è entrato nel locale e non ha proferito parola nè verso il gestore, nè verso gli avventori che anestetizzati dal terrore, immobili, hanno aspettato che andasse via. L’uomo si è poi allontanato facendo perdere le tracce tra i vicoli del centro storico di Orune. I complici hanno fatto lo stesso.

Nel frattempo, in piazza era scattato l’allarme. I carabinieri di servizio per la manifestazione, che si erano allontanati per qualche minuto hanno immediatamente allertato la centrale operativa chiedendo rinforzi e hanno avviato le indagini.

Ma dei tre incappucciati non è stata trovata traccia. Ora i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale stanno verificando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire la vicenda e trovare elementi utili per risalire ai tre misteriosi individui che noncuranti della giornata di festa hanno deciso di seminare il panico tra centinaia di persone.
 

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