Manovrina di fine anno a Nuoro, Denti si defila
di Francesco Pirisi
Manca la firma dell’assessore al Bilancio nel documento della giunta che attesta un nuovo disavanzo per quasi 4 milioni
28 dicembre 2017
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NUORO. Finale di governo ancora una volta alle prese con l’aggiustamento dei conti finanziari per l’amministrazione civica. Se ne occuperà domani mattina il Consiglio, chiamato a ratificare una delibera della giunta sul disavanzo di gestione di 3 milioni e 700mila euro, da spalmare da qui al 2020. Gli altri argomenti riguardano l’adesione a un sistema di riscossione dei tributi nazionale (Agenzia delle entrate-riscossione), al posto dell’ufficio interno attivato dopo aver chiuso la collaborazione con Equitalia. Luce puntata anche sulle partecipate, per evidenziarne vantaggi e perdite.
Dopo due anni e mezzo di gestione, sarà il primo provvedimento finanziario orfano dell’assessore del Bilancio, Raffaelina Denti, che si è dimessa il 13 dicembre, anche se la notizia è stata data dal sindaco Andrea Soddu solo durante la seduta consiliare prenatalizia: «Le dimissioni sono state presentate in busta chiusa e solo ora ho potuto vedere il contenuto della missiva», ha spiegato il primo cittadino. Sarà lui stesso ad assumere “ad interim” la delega di giunta, ma giusto il tempo necessario per scegliere il successore.
Aria di rimpasto. Nomina che tuttavia non sarà semplice. Il vuoto nell’assessorato del Bilancio si apre in un periodo già di per sé in predicato di diventare momento di verifica e cambi nell’esecutivo. Snodo ricordato dalla richiesta di confronto politico da parte del Psd’Az, con i suoi consiglieri Catte, Brau e Camarda, oltre all’assessore dell’Ambiente e Urbanistica, Giuliano Sanna. Ma anche posto tra i passaggi amministrativi dagli stessi esponenti della Base, con l’assessore e vice-sindaco Sebastian Cocco, insieme ai membri dell’assemblea Zedde, Angheleddu e Michele Siotto. E prima di loro da parte della Città in Comune, le cui richieste al sindaco e alla maggioranza che lo sostiene sono un qualcosa in più di un semplice “stop” per una manutenzione ordinaria. I due rappresentanti, Paolo Manca e Francesco Fadda, hanno chiesto in maniera chiara «una modifica dei metodi di gestione nella coalizione e un coinvolgimento pieno, senza decisioni prese all’ultimo momento da alcune parti che hanno la pretesa di valere per il tutto». Tanto, il fastidio, da portare i due consiglieri ad abbandonare l’aula in una delle ultime sedute e all’annuncio di mantenere la posizione sino a che i punti grigi non saranno chiari.
Il debito resta. La successione di Raffaelina Denti non rimarrà fuori da quelle distanze politiche, così come ne saranno condizionati i possibili avvicendamenti negli altri assessorati. Sulla delega del Bilancio pesa anche la condizione di difficoltà finanziaria in cui versa da anni il Comune. Tra le vittime ci sarebbe stata la stessa assessora dimissionaria. Ed è più di una mera congettura. La delibera di giunta riguardante la gestione del disavanzo, domani in consiglio, non reca in calce la firma della Denti. Giustezza politica e regolarità contabile sono garantite solo dal direttore generale Antonino Puledda, che ha puntato su un ripianamento del disavanzo entro il mandato amministrativo in corso. E non nel 2019, termine finale della programmazione finanziaria approvata a giugno. Nelle intenzioni di Soddu e soci c’è la volontà di mettere ancora una pezza a un conto complessivo che ha sulla groppa debiti per circa 50 milioni di euro, 40 dei quali assunti con la Cassa depositi e prestiti. Tra le soluzioni ultime dell’esecutivo la rimodulazione degli stessi mutui, per lasciare in cassa un po’ di risorse correnti, la vendita di alcuni immobili e la lotta all’evasione sui tributi. Atti approvati dopo aver scansato il tiro incrociato delle opposizioni, che vanno dalla sinistra ai partiti di destra. Con una critica su tutte espressa dal consigliere Pier Luigi Saiu (Uniti per Nuoro): «Quest’amministrazione invece di risanare aggiunge altri debiti, con voci poste in uscita non coperte dalle entrate, come è il caso della Tari, la tassa sui rifiuti».
Dopo due anni e mezzo di gestione, sarà il primo provvedimento finanziario orfano dell’assessore del Bilancio, Raffaelina Denti, che si è dimessa il 13 dicembre, anche se la notizia è stata data dal sindaco Andrea Soddu solo durante la seduta consiliare prenatalizia: «Le dimissioni sono state presentate in busta chiusa e solo ora ho potuto vedere il contenuto della missiva», ha spiegato il primo cittadino. Sarà lui stesso ad assumere “ad interim” la delega di giunta, ma giusto il tempo necessario per scegliere il successore.
Aria di rimpasto. Nomina che tuttavia non sarà semplice. Il vuoto nell’assessorato del Bilancio si apre in un periodo già di per sé in predicato di diventare momento di verifica e cambi nell’esecutivo. Snodo ricordato dalla richiesta di confronto politico da parte del Psd’Az, con i suoi consiglieri Catte, Brau e Camarda, oltre all’assessore dell’Ambiente e Urbanistica, Giuliano Sanna. Ma anche posto tra i passaggi amministrativi dagli stessi esponenti della Base, con l’assessore e vice-sindaco Sebastian Cocco, insieme ai membri dell’assemblea Zedde, Angheleddu e Michele Siotto. E prima di loro da parte della Città in Comune, le cui richieste al sindaco e alla maggioranza che lo sostiene sono un qualcosa in più di un semplice “stop” per una manutenzione ordinaria. I due rappresentanti, Paolo Manca e Francesco Fadda, hanno chiesto in maniera chiara «una modifica dei metodi di gestione nella coalizione e un coinvolgimento pieno, senza decisioni prese all’ultimo momento da alcune parti che hanno la pretesa di valere per il tutto». Tanto, il fastidio, da portare i due consiglieri ad abbandonare l’aula in una delle ultime sedute e all’annuncio di mantenere la posizione sino a che i punti grigi non saranno chiari.
Il debito resta. La successione di Raffaelina Denti non rimarrà fuori da quelle distanze politiche, così come ne saranno condizionati i possibili avvicendamenti negli altri assessorati. Sulla delega del Bilancio pesa anche la condizione di difficoltà finanziaria in cui versa da anni il Comune. Tra le vittime ci sarebbe stata la stessa assessora dimissionaria. Ed è più di una mera congettura. La delibera di giunta riguardante la gestione del disavanzo, domani in consiglio, non reca in calce la firma della Denti. Giustezza politica e regolarità contabile sono garantite solo dal direttore generale Antonino Puledda, che ha puntato su un ripianamento del disavanzo entro il mandato amministrativo in corso. E non nel 2019, termine finale della programmazione finanziaria approvata a giugno. Nelle intenzioni di Soddu e soci c’è la volontà di mettere ancora una pezza a un conto complessivo che ha sulla groppa debiti per circa 50 milioni di euro, 40 dei quali assunti con la Cassa depositi e prestiti. Tra le soluzioni ultime dell’esecutivo la rimodulazione degli stessi mutui, per lasciare in cassa un po’ di risorse correnti, la vendita di alcuni immobili e la lotta all’evasione sui tributi. Atti approvati dopo aver scansato il tiro incrociato delle opposizioni, che vanno dalla sinistra ai partiti di destra. Con una critica su tutte espressa dal consigliere Pier Luigi Saiu (Uniti per Nuoro): «Quest’amministrazione invece di risanare aggiunge altri debiti, con voci poste in uscita non coperte dalle entrate, come è il caso della Tari, la tassa sui rifiuti».