La Nuova Sardegna

Nuoro

noragugume 

Ex vigile condannato a 4 anni per concussione

di Enrico Carta
Ex vigile condannato a 4 anni per concussione

NORAGUGUME. Dopo un processo alquanto tortuoso che è passato per vari gradi di giudizio prima di tornare laddove era stato istruito, arriva la condanna per un ex agente della polizia locale del...

06 aprile 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NORAGUGUME. Dopo un processo alquanto tortuoso che è passato per vari gradi di giudizio prima di tornare laddove era stato istruito, arriva la condanna per un ex agente della polizia locale del Comune di Noragugume. L’accusa era pesante, la nuova condanna di primo grado lo è altrettanto: sono quattro anni per Lussorio Demuru, 66 anni, che incassa anche l’interdizione dai pubblici uffici. Quest’ultima pena accessoria magari lo tocca meno da vicino, perché ormai è andato in pensione, ma certamente si ritrova a fare i conti con i quattro anni per il reato di concussione contestatogli dopo un iniziale procedimento per violenza privata – imputazione assai meno grave – che aveva già fatto registrare una condanna in primo grado poi cancellata dalla Corte d’Appello di Cagliari che aveva ritenuto non corretta la precedente contestazione. Era stato quindi richiesto di procedere proprio per il reato di concussione che era nato per via dell’atteggiamento tenuto dall’imputato ai tempi in cui ancora lavorava come vigile urbano al Comune. Abusando del suo ruolo e dei poteri che da esso derivavano, aveva minacciato prospettandogli una ritorsione il compaesano Giancarlo Pisanu. Voleva che questi rinunciasse all’assegnazione di una casa popolare. Secondo il pubblico ministero Andrea Chelo e l’avvocato di parte civile Rosaria Manconi, Lussorio Demuru avrebbe fatto tutto ciò per avvantaggiare un parente che così avrebbe avuto diritto all’abitazione. Inizialmente gli era stato contestato il reato di violenza privata per cui era stato condannato in primo grado. A quel punto l’avvocato difensore Luigi Esposito aveva proposto l’appello che però si era concluso con la richiesta di formulare la nuova imputazione che aveva peggiorato la posizione dell’imputato. Dopo poche udienze è arrivata la sentenza di condanna che precede un quasi scontato nuovo appello e una causa per il risarcimento danni alla parte civile.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative