La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Consiglio di Stato ha dato l’ok

di Giulia Serra

Respinti i ricorsi degli ambientalisti e dell’Unione dei Comuni della Barbagia contro il nuovo impianto

14 settembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. I ricorsi presentati dall'Unione dei Comuni Barbagia, dal Comitato Non Bruciamoci il Futuro e dall'Associazione Zero Waste Sardegna sono stati dichiarati inammissibili dal Consiglio di Stato. È arrivata ieri mattina, con la pubblicazione della sentenza, l'ennesima doccia fredda per chi sul territorio è contrario al progetto di costruzione del nuovo inceneritore di rifiuti della Tossilo S.p.A. Bocciata dunque la richiesta di revoca della sentenza del 2017 emessa dallo stesso Consiglio di Stato che, ribaltando di fatto la decisione del Tar Sardegna che ne aveva bloccato l'esecuzione, aveva dato il via libera ai lavori per il nuovo mega impianto. Una querelle amministrativa lunga e complessa che, in quest'ultimo passaggio, ha visto schierarsi da una parte i comitati ambientalisti e i Comuni di Barbagia, dall'altra la società di Tossilo che gestisce la piattaforma, il Consorzio Industriale in liquidazione che ne è il proprietario, la Regione Sardegna, l'Ats, ossia l'azienda per la tutela della salute in Sardegna, il Ministero dell'Interno e la Provincia di Nuoro, l'unica quest'ultima a non essersi costituita in giudizio.

Sembrerebbe svanire, allo stato attuale, l'ultima possibilità di bloccare la realizzazione e, soprattutto, l'accensione del nuovo forno in grado di bruciare a Macomer 60 mila tonnellate di rifiuti all'anno, gran parte dei quali classificabili come solidi urbani e altri invece, seppur in minor percentuale, speciali ed ospedalieri: i lavori a Tossilo infatti procedono spediti e si prevede di concluderli nel 2019. I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato, oltre a rigettare le richieste di Comitati e Comuni di Barbagia, li ha condannati al pagamento delle spese di giudizio nei confronti di Regione Sardegna, Tossilo S.p.A. e Consorzio Industriale di Macomer, a ciascuno dei quali i ricorrenti dovranno liquidare una somma pari a 5 mila euro.

Le precedenti sentenze. Nell'estate del 2016 il Tar Sardegna sorprese un po' tutti accogliendo il ricorso presentato da NbF e Zero Waste e dai Comuni di Barbagia, decretando l'annullamento dell'Aia concessa al Consorzio e bloccando il progetto dell'inceneritore: per il tribunale la “cornice operativa obbligatoria” dentro cui agire era il Piano Regionale dei Rifiuti, il quale prevedeva 2 poli - Cagliari e Sassari - e declassava l'impianto di Macomer. In sostanza, secondo il Tar, il progetto del nuovo inceneritore di Macomer cozzava con quanto previsto dal piano regionale. A opporsi alla sentenza fu il Consorzio e la stessa istituzione regionale, che nel 2017 videro riconosciute le proprie ragioni dinnanzi al Consiglio di Stato: l'organo giurisdizionale non rilevava un'incompatibilità con il piano regionale dei rifiuti e riteneva lecita la scelta della Regione di incrementare il polo macomerese in quanto, seppure il piano regionale non avesse previsto espressamente il revamping di Tossilo, questo poteva essere ammissibile trattandosi di una ristrutturazione di impianti obsoleti per consentirne una corretta operatività necessaria per operare anche per un periodo transitorio. I Comitati e i Comuni barbaricini decisero di appellarsi nuovamente al Consiglio di Stato, ma con la sentenza emessa a luglio e pubblicata ieri, il ricorso è stato giudicato inammissibile perché, secondo i giudici, non sussiste «l’errore di fatto idoneo a fondare la domanda di revocazione».

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative