Isole del pastoralismo con l’accordo sardo-corso
di Michela Columbu
I Comuni di Ollolai, Bitti e Corte (Corsica) firmano il progetto di valorizzazione Obiettivo: un marchio di identificazione dell’immenso patrimonio rurale
10 ottobre 2019
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OLLOLAI. Il Comune di Corte, centro pulsante della Corsica che ha una forte identità agropastorale, assieme ai comuni di Bitti e Ollolai oggi, nella Università di Corte, daranno avvio, a un progetto denominato Isole del Pastoralismo, con lo scopo di valorizzare il grande patrimonio rurale delle tre realtà e più in generale delle due isole del Mediterraneo.
Patrimonio fatto prima di tutto di prodotti di grande qualità che sarebbe quindi favorito e creerebbe occasioni economiche importanti grazie alla costituzione di una rete tra i produttori sardi e corsi assieme a operatori commerciali, del turismo, con la collaborazione degli enti regionali e locali.
Un accordo sarco-corso insomma, con la consapevolezza di sfruttare a pieno la centralità del bacino Mediterraneo, e la specificità insulare, non più limite ma vantaggio per il fatto di aver garantito la conservazione di un patrimonio unico. In progetto c’è anche la realizzazione di un marchio territoriale che - si legge nel testo dell’accordo - sullo slancio della certificazione Unesco per il Canto a Tenore, capolavoro dell’Umanità, contraddistingua l’unicità della cultura pastorale sarda e corsa, preservandola dalle contraffazioni grazie anche al censimento delle attività presenti e alla costruzione di una lista delle produzioni tipiche. Avvalendosi in questo delle ultime tecnologie della precision-farm. Un progetto attento anche alla formazione delle giovani generazioni con la previsione di corsi di formazione e informazione e scambi culturali tra le diverse comunità.
Ma non solo: Sardegna e Corsica diverranno la sede della prima scuola del Pastoralismo. Per ora sono tre i Comuni che firmano per l’avvio del progetto ma il Piano di gestione Integrato - è spiegato nel documento - costituisce un modello replicabile in tutti i comuni che hanno la medesima identità territoriale.
Ancora più importanti saranno la formazione in campo di marketing e comunicazione, riservate a coloro che avranno il compito di costruire una rete promozionale che varchi i confini delle due isole e nazionali. Una squadra insomma che sulla base di un accordo tra comunità si occupi degli aspetti turistici, culturali e commerciali con l’obiettivo di essere il traino per la creazione di nuova economia. Con sullo sfondo il grande patrimonio storico e culturale e delle tradizioni, oltre a quello ambientale, le tre realtà contano così di creare la base per un’alleanza duratura e fruttuosa.
Patrimonio fatto prima di tutto di prodotti di grande qualità che sarebbe quindi favorito e creerebbe occasioni economiche importanti grazie alla costituzione di una rete tra i produttori sardi e corsi assieme a operatori commerciali, del turismo, con la collaborazione degli enti regionali e locali.
Un accordo sarco-corso insomma, con la consapevolezza di sfruttare a pieno la centralità del bacino Mediterraneo, e la specificità insulare, non più limite ma vantaggio per il fatto di aver garantito la conservazione di un patrimonio unico. In progetto c’è anche la realizzazione di un marchio territoriale che - si legge nel testo dell’accordo - sullo slancio della certificazione Unesco per il Canto a Tenore, capolavoro dell’Umanità, contraddistingua l’unicità della cultura pastorale sarda e corsa, preservandola dalle contraffazioni grazie anche al censimento delle attività presenti e alla costruzione di una lista delle produzioni tipiche. Avvalendosi in questo delle ultime tecnologie della precision-farm. Un progetto attento anche alla formazione delle giovani generazioni con la previsione di corsi di formazione e informazione e scambi culturali tra le diverse comunità.
Ma non solo: Sardegna e Corsica diverranno la sede della prima scuola del Pastoralismo. Per ora sono tre i Comuni che firmano per l’avvio del progetto ma il Piano di gestione Integrato - è spiegato nel documento - costituisce un modello replicabile in tutti i comuni che hanno la medesima identità territoriale.
Ancora più importanti saranno la formazione in campo di marketing e comunicazione, riservate a coloro che avranno il compito di costruire una rete promozionale che varchi i confini delle due isole e nazionali. Una squadra insomma che sulla base di un accordo tra comunità si occupi degli aspetti turistici, culturali e commerciali con l’obiettivo di essere il traino per la creazione di nuova economia. Con sullo sfondo il grande patrimonio storico e culturale e delle tradizioni, oltre a quello ambientale, le tre realtà contano così di creare la base per un’alleanza duratura e fruttuosa.