La Nuova Sardegna

Nuoro

Centro antiviolenza, aiuto concreto

di Lamberto Cugudda
Centro antiviolenza, aiuto concreto

Tortolì, i volontari tutti i giorni a disposizione delle donne vittime di soprusi

23 ottobre 2019
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TORTOLÌ. L’evento “Femminicidio. Diritto a esserci”, tenutosi nello scorso settembre nella cornice dell’ex Blocchiera Falchi, ha richiamato numerose centinaia di persone. A organizzarlo Centro antiviolenza “Mai più violate”, presieduto da Anna Lisa Lai (che è anche la presidente della commissione regionale Pari opportunità) in collaborazione con l'avvocata Maria Grazia Capra, con il patrocinio del Comune e dell'Unione dei Comuni del nord Ogliastra. Il Centro antiviolenza lo ha voluto organizzare anche quest’anno, in un’ottica di sensibilizzazione e prevenzione sul tema della violenza di genere. Su iniziativa del Centro giù dallo scorso anno, è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere.

Vi partecipano più soggetti direttamente coinvolti in questa importante battaglia che è prima di tutto culturale: tra questi, lo stesso Centro antiviolenza, la Procura della Repubblica di Lanusei, la Caritas della diocesi d’Ogliastra, carabinieri e polizia, e l’Unione dei Comuni. Il lavoro del Centro è ininterrotto. L’èquipe, composta da una psicologa, un’assistente sociale e un avvocato, presta la propria opera gratuitamente, nel rispetto della dignità e riservatezza della persona. Pertanto alla donna vittima di violenza che decide di contattare il servizio è garantito l’anonimato nonché la segretezza sul contenuto della conversazione. Le operatrici sono a disposizione tutti i giorni, per parlare con una di loro è sufficiente chiamare il numero di cellulare 345 0724180. La modalità di contatto è telefonica; la sede del Centro, infatti, non viene divulgata per ragioni di sicurezza. Sin dalla sua apertura il Centro antiviolenza “Mai più Violate” ha avuto diversi contatti, superiori alle aspettative. Un buon indice della necessità di un servizio specifico come questo, dedicato ad una problematica complessa poiché, tra le altre cose, radicata in una cultura, in una visione della vita, in un atteggiamento mentale volti a percepire la donna quale capro espiatorio in ambito familiare, quale oggetto sul quale riversare la propria insoddisfazione o rabbia, quale referente della propria ossessione. Ora però le donne hanno un aiuto concreto.

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