La Nuova Sardegna

Nuoro

La morte di Romina: chiesto il processo per Sini

di Simonetta Selloni
La morte di Romina: chiesto il processo per Sini

La Procura ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex compagno La donna uccisa subito, ferito gravemente il suo nuovo fidanzato Gabriele Fois

01 novembre 2019
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NUORO. Esattamente sei mesi dopo il femminicidio di Romina Meloni e il tentato omicidio di Gabriele Fois, la Procura di Nuoro ha chiesto il rinvio a giudizio per Ettore Sini, l’ex convivente della donna uccisa il 31 marzo nell’appartamento in via Napoli in cui Romina, che aveva 49 anni ed era di Ozieri, viveva con il suo nuovo compagno. Sini è originario di Bono, ha 49 anni e era agente penitenziario nel carcere del capoluogo. Fois, stessa età della sua compagna e dell’assassino, è di Nuoro. Colpito alla testa e a una coscia, è stato a lungo tra la vita e la morte. Ora che i pubblici ministeri Ireno Satta e Riccardo Belfiori hanno e depositato all’ufficio Gip del tribunale di Nuoro la richiesta di rinvio a giudizio, il passo successivo sarà la fissazione dell’udienza preliminare.

Domenica di sangue. Romina Meloni e Gabriele Fois stavano trascorrendo un normale pomeriggio casalingo, il 31 marzo, prima giornata di entrata in vigore dell’ora legale. Una tranquillità finita quando alla porta dell’appartamento di via Napoli, quartiere Badu’e Carros, si è presentato Ettore Sini. Era partito da Ozieri (dove viveva con uno dei figli di Romina Meloni) armato della sua pistola 7,65. Un percorso lucido verso la donna che si era ormai allontanata da lui e che aveva lasciato Ozieri perché aveva paura: minacce rivolte a lei e al compagno, pedinamenti. Domenica 31 marzo, l’ ennesimo tentativo, inutile, da parte di Sini di cercare un contatto con Romina. Ettore Sini si è fatto aprire la porta, Gabriele Fois ha provato a chiuderla ma lui l’ha buttata giù a calci. Poi, una sequenza di morte, i colpi di pistola sparati prima contro di lui, poi Romina: colpita alla testa, morta subito. Gabriele è rimasto a terra, ferito ma vivo.

Breve fuga. Ettore Sini è scappato. È andato a Badu ’e Carros, dove lavorava, e ha preso la calibro 9 d’ordinanza. Nell’appartamento di via Napoli sono arrivati i vicini, i soccorsi per Gabriele Fois, i carabinieri di Nuoro. Lui, l’omicida, è arrivato fino a Sassari. L’ ’hanno trovato i carabinieri in via dei Mille, con sé aveva ancora la 7,65 usata per uccidere Romina Meloni e ferire Gabriele Fois, e la calibro 9. Pensava di farla finita. «Scusami, ho fatto un casino, mi ammazzo»: lo ha detto al telefono al figlio di Romina, poco dopo averla uccisa. Quando i carabinieri lo hanno preso, ha confessato.

Il quadro probatorio. Ettore Sini, andando via dalla casa di via Napoli, ha incontrato un parente di Fois. Abita sopra l’appartamento in cui vivevano Romina e Gabriele, ha sentito gli spari. È sceso al piano di sotto; Sini, incrociandolo, gli ha detto in dialetto che andava tottu bene, ossia tutto bene. L’uomo non gli ha creduto, è andato a controllare a casa della coppia e si è trovato davanti la donna morta e il compagno ferito.

Cellulari e tabulati. I cellulari di Romina Meloni, di Gabriele Fois e di Ettore Sini sono stati affidati a un esperto informatico, l’ingegnere Francesco Poletti di Sassari, per capire il tenore dei messaggi intercorsi tra di loro. Romina e Gabriele avevano parlato ai parenti delle minacce di Sini, anche al telefono. L’ex poliziotto penitenziario è difeso dall’avvocato Lorenzo Soro, Gabriele Fois è tutelato dagli avvocati Pietro Pittalis e Mario Silvestro Pittalis. La famiglia della donna è assistita dall’avvocato Orlando Ugone.

Il sopravvissuto. Ma sarà soprattutto la testimonianza di Gabriele Fois, il perno sul quale si reggerà la ricostruzione del femminicidio. Fois, rimasto in coma 28 giorni e poi riavviato a una dolorosa ripresa della vita. In bilico tra la riabilitazione e il ricordo indelebile di un tranquillo pomeriggio diventato tragico. Di un amore stroncato nel sangue.

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