La Nuova Sardegna

Nuoro

Torpè, diga quasi vuota c’è acqua per un mese

di Sergio Secci
Torpè, diga quasi vuota c’è acqua per un mese

Si prevedono grossi problemi per i centri della Baronia se non inizia a piovere Ambrogio Calia: «Abbiamo chiesto che venga rivisto il piano di laminazione»

01 novembre 2019
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TORPÈ. Se non dovesse piovere nei prossimi mesi si annunciano gravi ripercussioni nella distribuzione dell’acqua per agricoltori e residenti dei centri della Baronia. Nell’invaso che sbarra il rio Posada, in località Maccheronis, ci sono, infatti, solo poco più di quattro milioni e mezzo di metri cubi di acqua. Una quantità appena sufficiente a garantire le scorte potabili sino a gennaio mentre.

Ben più grave, invece, è la situazione delle campagne visto che si stimano scorte solo sino a metà dicembre.

«Naturalmente i volumi stimati sono quelli calcolati nell’eventualità che il mese di novembre si presenti poco piovoso – dice il presidente del Consorzio di Bonifica Ambrogio Guiso –. Per questo speriamo che le condizioni meteorologiche cambino ed arrivi finalmente un po’ di pioggia che dia nuova linfa ai torrenti che si trovano a monte dell’invaso».

Ad aggravare la situazione anche la decisione, il mese scorso, di gettare a mare oltre un milione di metri cubi d’acqua per consentire l’attuazione del piano di laminazione studiato per la sicurezza della popolazione che abita nella valle sottostante dei comuni di Torpè e Posada a seguito della disastrosa alluvione del 2013.

Il piano che il presidente del Consorzio di Bonifica ha chiesto invano di rivedere, prevede che sino al 31 gennaio non si possa contenere oltre otto milioni di metri cubi di acqua.

«Proprio per questo motivo aspettiamo con l’ansia di avere risposte sull’installazione dei pluviometri da parte dell’Arpas nel bacino imbrifero del Posada – sottolinea il presidente –. La mancata attuazione di questi manufatti è la causa fondamentale della rigida applicazione del piano di laminazione che deve essere rivisitato con un controllo nell’arco delle 24 ore del tratto a monte dell’invaso».

«Nei giorni scorsi – conclude Ambrogio Calia – ci siamo sentiti con l’assessore ai lavori pubblici Roberto Frongia che mi ha garantito che subito dopo le festività di Ognissanti, avrebbe convocato il tavolo per rivedere il piano di laminazione, e sollecitato l'Arpa Sardegna ad accelerare i tempi per l’istallazione dei pluviometri».

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