La Nuova Sardegna

Nuoro

«Il porto è abbandonato da tutti»

di Lamberto Cugudda

Arbatax, la denuncia di uno degli imprenditori storici: «Questo scalo, a poco a poco, sta morendo»

06 novembre 2019
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ARBATAX. «Qui nell’area portuale, ma anche in tutta Arbatax, siamo tornati indietro di oltre due decenni, per non dire un quarto di secolo, Ci sentiamo abbandonati da tutti. In primis dal Comune-padre di Tortolì, che dovrebbe cercare di valorizzare realmente, e non solo a parole, la propria frazione. Imparino un po’ da quanto fa invece Baunei con Santa Maria Navarrese».

Giampiero Mulas, 64 anni, titolare del locale “La Rosa dei Venti”, che si trova proprio nella parte terminale del molo di levante, al limite estremo con la banchina dei mezzi militari (Ufficio circondariale marittimo di Arbatax, e altri), non usa mezzi termini per attaccare frontalmente l’amministrazione comunale «che, a mio parere, e anche di tanti altri abitanti di Arbatax, continua a essere assente, nonostante nel periodo delle vari campagne elettorali, tutti parlano di grandi interventi qui da noi».

Giampiero Mulas ricorda il periodo in cui decise di investire, poco prima del 1998, nel suo conosciuto locale “la Rosa dei Venti”. E parla di mancanza di rapporti con gli amministratori comunali. «Qui , oramai da tempo – afferma l’imprenditore arbataxino – non si vede né il sindaco di Tortolì-Arbatax, Massimo Cannas, e né altri membri del suo esecutivo e della maggioranza. Piano piano, questo scalo marittimo sta morendo. È un lontanissimo ricordo il periodo che va fino alla fine anni Novanta, con tre corse estive (di cui una diretta in estate) con Civitavecchia, i mezzi veloci Tirrenia per il porto-canale di Fiumicino, e la bisettimanale da e per Genova e Olbia, operativa tutto l’anno. Quest’ultima tratta, riparte solo per un mese e mezzo all’anno, tra fine luglio e la prima settimana di settembre».

Giampiero Mulas guarda la banchina di levante desolatamente vuota e si lascia andare ai ricordi. «Era così bello – rammenta – quando le famiglie, con la banchina aperta, la domenica e per le feste portavano qui i loro bambini. E anche venire all’arrivo e alla partenza dei vari traghetti passeggeri, era un appuntamento imperdibile. Con la storia della security, iniziarono a chiudere e i risultati negativi non sono mancati». Il titolare del locale “la Rosa dei venti” conclude: «Guardate in che stato è ancora oggi la stazione marittima, mai aperta, i cui lavori ebbero inizio 32 anni fa. Per non parlare dello stato del piazzale degli Scogli Rossi. Pensare che in tutta l’area portuale non vi sono bagni pubblici: sono io a dare questo servizio gratuito a quanti devono imbarcarsi o sbarcano».

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