La Nuova Sardegna

Nuoro

Sini davanti al Gip il 3 dicembre

di Simonetta Selloni

Il 31 marzo l’agente penitenziario ha ucciso la ex compagna e ferito gravemente il fidanzato

06 novembre 2019
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NUORO. Omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai motivi abbietti, ossia «per il rifiuto di accettare la decisione di Meloni Romina di interrompere la loro relazione e di iniziarne un’altra con Fois Gabriele, con il quale conviveva dal mese di ottobre 2018». Da queste accuse pesanti come macigni dovrà difendersi, il prossimo 3 dicembre, Ettore Sini, 49 anni, l’agente penitenziario di Bono che il 31 ottobre scorso ha ucciso con due colpi di pistola Romina Meloni, la sua ex compagna, in un appartamento in via Napoli a Nuoro. Per il 3 dicembre alle 9 il gip Claudio Cozzella ha fissato l’udienza preliminare per il femminicidio. Romina aveva 49 anni, era di Ozieri, a Nuoro viveva con il nuovo fidanzato, Gabriele Fois: Sini dovrà rispondere anche del suo tentato omicidio. Fois era scampato a quella che i due pubblici ministeri Ireno Satta e Riccardo Belfiori inquadrano – nella richiesta di rinvio a giudizio – come una studiata missione di morte. L’agente penitenziario con la sua pistola Browining 7,65 era partito da Ozieri determinato a uccidere Romina Meloni. Sfondata la porta d’ingresso dell’appartamento di Nuoro a calci, aveva sparato all’uomo che si frapponeva fra lui e Romina. Due colpi di pistola, uno alla testa e uno alla coscia destra: Fois non era morto “per cause indipendenti dalla volontà di Sini”, che era quella di uccidere. Poi era toccato a Romina: dalla stanza vicina aveva capito tutto e si era precipitata nel soggiorno, in tempo per vedere Sini e la pistola rivolta contro di lei. Due colpi, uno alla testa e uno al collo. Romina era morta subito. Gabriele Fois aveva riportato ferite gravissime. Ora è avviato a una lenta ripresa.

Anche per il tentato omicidio di Fois sono contestati la premeditazione e i motivi abbietti. La famiglie di Romina Meloni è assistita dall’avvocato Orlando Ugone, Gabriele Fois dagli avvocati Pietro e Mario Silvestro Pittalis. Sini è difeso dagli avvocati Lorenzo Soro e Pasquale Ramazzotti. Visto il quadro probatorio non è escluso che i difensori dell’agente penitenziario optino per il rito abbreviato.

C’è poi tutto un corollario di reati contestati a Sini. Aveva la pistola che poteva detenere ma non portare con sé. “Con l’aggravante di aver commesso il reato allo scopo di eseguire l’omicidio e il tentato omicidio”, è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio. E poi il fatto che sia entrato nella casa in cui Romina e Gabriele vivevano “contro la loro espressa volontà e con violenza sulle cose”. Il lessico giudiziario racconta l’ovvio: la donna e il suo nuovo compagno non gradivano la visita di Sini. Quanto accaduto, alle 4 e mezza del pomeriggio del 31 marzo, ne rende drammaticamente chiara la ragione.

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