La Nuova Sardegna

Nuoro

«Una task force per salvare il Terzo polo»

di Luciano Piras
«Una task force per salvare il Terzo polo»

Solo al San Francesco manca il 36% dei medici. Talanas chiede a Solinas e Nieddu impegno per tutelare le eccellenze

07 novembre 2019
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NUORO. Allerta massima all’ospedale San Francesco: per non cadere nel baratro e per salvare le eccellenze. «È urgentissimo, non più rimandabile, un drastico cambio di rotta prima che la situazione peggiori ulteriormente e diventi irreversibile» alza la voce il consigliere regionale Giuseppe Talanas (Forza Italia). Dopo l’incontro nei giorni scorsi dei vertici Assl con la Commissione consiliare Sanità, l’avvocato di Orune ha spulciato e raccolto i dati reparto per reparto. Per restare al San Francesco, mancano all’appello ben 66 medici dei 186 previsti dall’organigramma. La carenza complessiva si attesta dunque sul 36%. Per non parlare dell’ospedale San Camillo di Sorgono, dove la carenza di medici anestesiste arriva addirittura al 100% (vedi la tabella pubblicata qui a fianco).

«È necessario un intervento immediato, individuare una via di uscita da un’impasse che sta relegando la provincia di Nuoro a fanalino di coda della sanità sarda» scrive Talanas in una lettera aperta inviata al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu. «La situazione è drammatica, non rende assolutamente giustizia ad un apparato medico-scientifico di altissimo livello, sempre distintosi per la qualità delle prestazioni erogate» sottolinea l’avvocato consigliere. Che mette nero su bianco per tenere alta l’attenzione della sua stessa squadra di amministrazione.

«Abbiamo reparti ospedalieri che sono presi come modelli anche al di fuori della Sardegna – ribadisce –. Come la Chirurgia, diretta dal professor Carlo De Nisco, o Cardiologia retta dal professor Gavino Casu, e ancora Otorinolaringoiatria con il professor Carlo Pelegatti. Ma solo per citarne alcuni, in quanto, nel suo complesso, il livello del San Francesco è di assoluta eccellenza. Purtroppo oggi – è l’amara constatazione –, quello Nuorese, spesso individuato come “Terzo polo sanitario”, nell’immaginario collettivo viene sempre più percepito come un “Polo negativo”».

Talanas chiede perciò risposte immediate a favore di «un’utenza sempre più esasperata», per «arginare il crescente scoramento e la sfiducia che si stanno impossessando dell’intero organico, con medici e specialisti di altissimo livello sempre più indirizzati verso altre realtà. Un’emorragia di professionalità e competenze che è necessario controbilanciare senza ulteriori indugi».

Numerosi, negli ultimi mesi, gli specialisti che hanno lasciato Nuoro.

Da qui il sollecito perché «si dia subito avvio ai concorsi e alle assunzioni previste, con priorità assoluta alla copertura dei posti vacanti. L’apparato è ridotto all’osso, i numeri sono abbondantemente al di sotto della soglia minima di sicurezza, e in costante diminuzione».

Dalla selezione per il Centri trasfusionali, ad esempio, che richiedeva quattro unità a Nuoro, nessuna è stata inviata al San Francesco, al contrario delle Assl di Cagliari e Carbonia che ne hanno avuto una ciascuna, quelle peraltro richieste. «Ma la situazione non è drammatica solo a Nuoro» riconosce Giuseppe Talanas.

«Il reparto di Anestesia dell’ospedale di Sorgono è totalmente scoperto. Una assurdità. Sempre al San Camillo, gravi problemi si segnalano tra i tecnici di laboratorio e Radiologia. Ma un po’ in tutti i reparti dei nostri ospedali si registrano situazioni critiche. Il San Francesco è sotto organico di ben 66 medici, il 36% in meno, ma in alcuni casi, come Neurochirurgia, Ortopedia e Centro trasfusionale si arriva anche al 60%. È sotto dimensionato un altro servizio, l’Adi, l’Assistenza domiciliare integrata, che è indispensabile potenziare anche in relazione alla morfologia del territorio nuorese, con i centri montani ulteriormente disagiati in quanto non facilmente raggiungibili, in particolare durante l’inverno». Una situazione a dir poco drammatica che si trascina da troppo tempo, «con medici, infermieri, tutto il personale sanitario e parasanitario in servizio che ha dimostrato comunque un grande spirito di abnegazione e dedizione, obbligato ad accollarsi carichi di lavoro ormai non più sostenibili».

«Egregio presidente, gentile assessore – chiude Talanas –, vogliate interpretare questa mia lettera aperta come genuina preoccupazione per il futuro della sanità del Nuorese. Vi chiedo di adoperarvi per convocare e istituire al più presto un tavolo operativo, una task force (presidenza, giunta, consiglieri regionali del territorio, direzione Ats) che affronti il problema senza perdere neanche un minuto».

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