La Nuova Sardegna

Nuoro

Project, cinquecento stipendi a rischio

di Giusy Ferreli
Project, cinquecento stipendi a rischio

La società vanta 50 milioni di crediti. Chiesto un tavolo tecnico con l’Ats

14 novembre 2019
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NUORO. Cinquanta milioni di crediti vantati nei confronti dell’Ats e 500 lavoratori a rischio. Sono i numeri del Project financing di Nuoro che a distanza di pochi mesi dalle ultime vicissitudini torna a far parlare di sé: le aziende del Polo sanitario della Sardegna centrale che erogano i servizi per conto della sanità nel nuorese tornano sul piede di guerra. E prospettano la possibilità di, entro breve tempo, non poter più far fronte al pagamento degli stipendi e il taglio dei servizi. Lo fanno con una lettera inviata a tutti i soggetti polistici e istituzionali della Sardegna, dal presidente Christian Solinas ai sindacati. «Nonostante l’impegno del Consiglio regionale, a distanza di oltre quattro mesi – scrivono gli amministratori delle società – nulla è arrivato per tradurre nei fatti l’impegno politico raccolto».

Si punta il dito anche sui ritardi nell'attivazione di un tavolo di confronto. «Nessuno di noi si aspettava che vi sarebbe stata una soluzione immediata in una questione complessa, ma certamente ci aspettavamo almeno una riflessione sull'enorme credito vantato dalle aziende del progetto e sul peso oramai insopportabile che debbono sopportare come una lesione aperta nelle loro economie interne». Il credito di oltre 50 milioni è fatto per lo più di canoni non pagati e da riduzioni su questi ultimi, di servizi e attività richieste ma senza riconoscimento contabile che, solo sulle aziende operative, gravano per qualche milione di euro ognuna. «Ad un certo punto anche le aziende più non possono attendere - sostengono gli amministratori delle società - , che siano o meno multinazionali, e noi soci operativi non lo siamo. Chiediamo l'immediata convocazione di un tavolo tecnico tra Ats Sardegna e Pssc, che preveda la nostra partecipazione». La conclusione è preoccupante. «Abbiamo il dovere di farvi noto che a partire dal mese prossimo temiamo, nostro malgrado, di non essere più nelle condizioni di far fronte agli obblighi verso i nostri lavoratori». Tra i sottoscrittori della lettera c'è anche Anna Maria Giuntini, amministratore di Ph facility. «La posizione del commissario Ats – dice – è chiara e apprezzabile, avendo ampliato l’area della difesa legale all’avvocato Segneri, che potrà interloquire con i nostri avvocati “disgiuntamente” come recita la delibera Ats, ma vogliamo l’ascolto che meritiamo». Preoccupazione per il futuro incerto dei 500 lavoratori è stata espressa anche dai sindacati. «Questa novità – dice Domenica Muravera, segretaria generale territoriale di Filcams Cgil - ci turba profondamente. Il nostro obiettivo è la tutela dei lavoratori e delle loro buste paga e chiediamo di partecipare al tavolo tecnico tra Ats e Pssc».

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