La Nuova Sardegna

Nuoro

Lanusei, il sindaco Burchi «Il carcere non chiuderà»

di Giusy Ferreli
Lanusei, il sindaco Burchi «Il carcere non chiuderà»

Dopo l’allarme lanciato dall’assessore Todde, il primo cittadino fa le sue verifiche «Ci siamo attivati, ci assicurano che non esiste un provvedimento del genere»

15 novembre 2019
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LANUSEI. La notizia della chiusura del carcere di Lanusei in un turbinio di voci e smentite è subito rimbalzata in Ogliastra scatenando un putiferio. Ma gli avvocati e gli amministratori che da anni combattono contro i tentativi, più o meno celati, di tagli ai presidi di giustizia sul territorio non sono rimasti con le mani in mano. L’eventualità che sul tavolo del ministero ci fosse un decreto pronto alla firma ha indotto Gianni Carrus, presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati ogliastrini a convocare a stretto giro di posta un’assemblea degli iscritti per verificare cosa stesse succedendo a Roma.

Alla fine di un’intensa mattinata, passata tra telefonate, Davide Burchi nella duplice veste di avvocato e sindaco di Lanusei ha tirato un sospiro di sollievo. E con lui i suoi colleghi. «Ci siamo subito attivati – ha detto il primo cittadino del comune che ospita l’istituto di pena e il tribunale – per capire quanto questa indiscrezione fosse fondata. Ad oggi però questa notizia non è stata confermata. Anzi abbiamo avuto rassicurazioni che non esiste un provvedimento di questo genere».

L’allarme sulla chiusura del carcere è partito da un post sulla pagina Facebok dell’assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde che rilanciando il commento del senatore sardo Guido De Martini ha scritto di volersi opporre a tutti i costi alla chiusura del San Daniele, considerata “un altro scippo per l’Ogliastra”.

«Rimbalzano voci non verificate sulla volontà del ministero della giustizia di chiudere il carcere San Daniele di Lanusei» scriveva invece due giorni fa parlamentare e segretario regionale della Lega. «Una manovra analoga – diceva De Martini- era stata già tentata nel 2017 suscitando la fiera opposizione della comunità ogliastrina. La lega si opporrà in tutti i modi qualora la notizia fosse confermata e ribadisce l’importanza che rivestono i presidi locali come ospedale, poliambulatorio, carcere e tribunale per l’Ogliastra tutta».

Anche due anni fa, bloccati i finanziamenti per la ristrutturazione del vecchio convento francescano trasformato in carcere nel 1874 , la sorte del San Daniele sembrava segnata. Allora ci fu un movimento popolare contro quella che sembrava una condanna a morte per i presidi di legalità e giustizia.

Perdere il carcere significava allora, e significherebbe anche oggi, ridimensionare la presenza dello Stato, cancellare Procura e caserme, e creare una progressiva e inesorabile desertificazioni sociale e economica del territorio ogliastrino. Un impoverimento che l’Ogliastra non può permettersi.

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