La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Tasse maggiorate ai contribuenti siniscolesi? La richiesta di chiarimenti arriva dai cinque consiglieri comunali che siedono sui banchi dell’opposizione. «Sulla base della segnalazione di alcuni cittadini, con riferimento a precisi accertamenti Imu, siamo venuti a conoscenza di un fatto che se confermato sarebbe di una gravità inaudita – dicono Caterina Floris, Antonio Satta, Antonio Bidoni, Franca Pau e Lucio Carta –. Gli accertamenti per l’Imu 2015 stanno arrivando ai proprietari di seconde case ed aree fabbricabili con l’applicazione della vecchia aliquota del 9,6x1000, anziché quella più bassa dell’8x1000, deliberata dal consiglio nel luglio 2015 a seguito della protesta popolare contro il caro tasse che portò all’occupazione del palazzo comunale. A quanto abbiamo potuto verificare – vuoi per dimenticanza, vuoi per omissione, spiegano i cinque – la ragione di questa situazione sembrerebbe determinata dalla mancata comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze delle nuove aliquote entro i termini di legge. La cosa preoccupante è che se siamo quasi certi che questo fatto investa l’Imu 2015, non conosciamo gli effetti sugli anni successivi, cosa della quale chiederemo conto previa convocazione di consiglio comunale straordinario mirato, anche, all’individuazione delle responsabilità. Alla giunta Farris – aggiungono –, chiediamo prima di tutto se è a conoscenza dei fatti e, se sì, dal suo insediamento ad oggi, se ha messo in campo delle azioni finalizzate a ricomporre il danno in capo a cittadini già abbondantemente vessati da una pressione fiscale opprimente».

Per intendersi, su una casa di civile abitazione di cat. A3 con rendita catastale di 500 euro, l’aliquota dell’8x1000 incide per un valore di 672 euro; mentre, l’aliquota del 9,6x1000 di 806,40 euro. «Avremmo gradito che fosse la Giunta ad informare i cittadini e non il contrario» concludono. (s.s.)