La Nuova Sardegna

Nuoro

belvì 

Trenino, carta vincente per il turismo

di Giovanni Melis

Esperti a confronto per parlare del turismo ferroviario in Sardegna

20 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





BELVÌ. Si discute di nuove prospettive del turismo ferroviario in Sardegna in un’interessante dibattito programmato per venerdì pomeriggio a Belvì. Nel salone Ceas di via San Giovanni Bosco, amministratori, imprenditori, cittadini ed esperti si confronteranno su quello che può essere il futuro del turismo ferroviario in Sardegna. Nella Barbagia Mandrolisai alcune associazioni e imprenditori combattono per la riapertura della tratta che collega Mandas a Sorgono. Un percorso suggestivo che attraversa un territorio ricco di biodiversità e con un meraviglioso paesaggio. Ma questo non basta per la Regione; purtroppo vi sono punti critici nella strada ferrata, risalente al 1888, che nel tempo ha subito ben pochi ritocchi. E sull’altare della sicurezza è stata sacrificata la possibilità di avere il trenino verde nel percorso di H. Lawrence.

Eppure, secondo il sindaco di Belvì, Bastiano Casula, basterebbero interventi non proibitivi per mettere a norma alcuni ponti, che destano non pochi timori ai tecnici. «La ferrovia – dice il primo cittadini – è nata per portare i predoni di legname e carbone nelle foreste primarie del Gennargentu, che ci hanno restituito un paesaggio distrutto e che solo con un secolo di sacrifici ha ripreso un poco l’immagine di com’era. Sarebbe bello che chi ci ha depredato restituisse, in una sorta di risarcimento, il maltolto a queste zone. Magari investendo un poco di denari in una ferrovia che può portare turismo». Si parlerà della legge 127/2018, introdotta da Gianfranco Damiani e di quelle che sono le sue potenzialità. Si discuterà di marketing per la valorizzazione dei territori, con gli interventi di Alessandro Corona, Antonio Orgiana, Olimpio Marcello, Paolo Pisu, Tore Sanna, Agostino Cicalò e Marco Pisano. Seguiranno tavola rotonda e dibattito.

«Cercheremo di sensibilizzare sul tema – conclude Casula – anche con le proposte di creare dei percorsi di ferrocicli o di velos rails come accade in Francia, per rilanciare i percorsi ferrati in una altra chiave. Vi sono regioni italiane che hanno investito in questa risorsa, con grandi benefici per i territori. Altrove il treno turistico è un piccolo volano economico. Nei nostri territori, la sua cancellazione sembra invece il simbolo dell’abbandono da parte delle istituzioni».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative