La Nuova Sardegna

Nuoro

La carica dei 300 vini a caccia del premio B’Nu

di Luca Urgu
La carica dei 300 vini a caccia del premio B’Nu

Successo della manifestazione organizzata dalla Camera di commercio Cicalò: «È un settore in forte crescita che merita questo riconoscimento»

01 dicembre 2019
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NUORO. Entusiasmo, passione, voglia di fare e condividere i tanti aspetti dell’universo enologico. Il mondo di B’Nu, la manifestazione della Camera di commercio di Nuoro dedicata al pianeta di Bacco ha mostrato ieri – nella seconda delle tre giornate in programma dell’evento – i lati migliori di un comparto che accanto alle cantine storiche aggiunge stagione dopo stagione nuovi proseliti. Tutti uniti in un percorso di crescita che porta ogni singola azienda a creare un prodotto fortemente identitario e con questo a farsi conoscere nei mercati, anche in quelli distanti migliaia di chilometri da casa. Nello spazio allestito con il solito gusto delle grafiche e arredi firmati da Sabina Era nel centro polifunzionale di via Roma si notava un insolito e piacevole fermento dei tanti anche da diverse località dell’Isola hanno raggiunto Nuoro per dedicarsi con calma a convegni, show cooking con chef blasonati, e ovviamente alle degustazioni di rossi, bianchi e rosati all’interno di una offerta davvero vasta che contemplava molte etichette di forte richiamo della penisola. Soddisfatto per l’appeal che la manifestazione, giunta all’ottava edizione, sta avendo il presidente della Camera di commercio Agostino Cicalò. «Il successo ci gratifica e ci indica che la strada che abbiamo deciso di percorrere tempo fa è quella giusta. Il concorso B’Nu si è guadagnato una piacevole autorevolezza e chi partecipa e poi ottiene anche dei riconoscimenti è ben consapevole che il suo prodotto verrà proiettato in altri contesti e verso altri premi importanti. Insomma non ci dispiace affatto avere il ruolo di una sorta di trampolino di lancio che crea comunque valore aggiunto». Un percorso quello di B’Nu lungo un anno per raccogliere e raccontare non solo la Sardegna ma tutta l’Italia.

I numeri del concorso sono importanti, che raccontano la volontà e la capacità di riunire le eccellenze vitivinicole italiane in una competizione trasversale per tipologia, territorio, capacità di espressione a tavola e nel bicchiere. Circa 300 le etichette presentate, divise tra un 60% di rossi e un 40% di bianchi; una batteria di notevole ampiezza e prestigio che è stata degustata da oltre 20 commissari, divisi in varie sessioni di assaggio, nelle giornate di Orosei. Un lavoro capillare e rigoroso che ha portato alla stesura delle graduatorie dei vincitori. Ben 135 le bottiglie arrivate a essere premiate con una medaglia. Dall’oro al bronzo. Tonino Lovicu, presidente delle Cantine di Orgosolo, è soddisfatto assieme agli altri soci, per la medaglia d’oro portata a casa. «Abbiamo iniziato dieci anni fa. Oggi produciamo 30 mila bottiglie con cinque tipologie di vini delle vigne del nostro territorio. Anche l’enologo è di Orgosolo, Angelo Corda, un giovane di 25 anni Per noi è importante essere a B’Nu e il fatto di essere tra i diciotto sul podio ci gratifica e ci porta ancora a migliorare». Al piano terra e al primo piano della struttura sono già al lavoro i 25 sommelier dell’Ais pronti ad accogliere i visitatori per le degustazioni. Tra loro c’è Marco Sedda, giornalista professionista e sommelier che cura il banco dei migliori vini d’Italia selezionati dalla guida dell’Espresso.

«È un mondo molto interessante, occorre naturalmente studiare, applicarsi ma regala anche tante soddisfazioni». Medaglia d’oro anche per l’azienda Contu di Siniscola, dove le nuove leve hanno dato continuità a una passione di famiglia. A ritirare il premio e a stringere le mani della prefetto Anna Bruzzese la figlia di uno dei due fratelli Contu. «Siamo contenti la strada è quella giusta, si può solo migliorare malgrado le bizze della burocrazia che non ci aiuta», sottolinea il capofamiglia.

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