La Nuova Sardegna

Nuoro

Pratosardo, alta tensione tra imprenditori e Comune

di Francesco Pirisi
Pratosardo, alta tensione tra imprenditori e Comune

Scontro aperto sull’impianto di trasformazione dei rifiuti organici in compost Piras: «Le emissioni sono dentro i parametri». Pittorra: «La realtà è stravolta»

01 dicembre 2019
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NUORO. Si raffredda il dialogo tra il Comune e gli operatori della zona industriale di Pratosardo. Per via della diversa lettura sull’attività di un impianto che trasforma i rifiuti organici domestici in compost (un concime), non senza poter evitare emissioni maleodoranti. La questione due giorni fa è arrivata in consiglio comunale, con l’interrogazione del consigliere di opposizione, Paolo Fadda (Uniti per Nuoro). Ma la distanza tra i due interlocutori è emersa soprattutto nello scambio estemporaneo tra l’assessora dell’Igiene urbana, Rachele Piras, e Giampietro Pittorra, che nella zona industriale guida un consorzio di 80 operatori.

Piras: «Come Comune abbiamo chiesto la documentazione sui controlli fatti dalla Provincia ed è stato verificato che gli stessi hanno accertato emissioni nei limiti di legge».

Pittorra: «Sono esterrefatto da queste comunicazioni. Si stravolge la realtà».

Il merito della questione è se l’impianto ha ragione di essere e operare o no. E in caso di risposta affermativa se vengono fatti i controlli sul rispetto delle regole di igiene e salute pubblica, che sono di competenza, oltreché della Provincia, anche di Assl, Arpas e dello stesso comune. I titolari delle aziende di Prato hanno ribadito la loro contrarietà all’impianto e affidato la loro posizione all’interrogazione del consigliere Fadda: «Sono state stravolte le linee guida nazionali, che prevedono la costruzione di impianti di quel tipo a chilometri di distanza da altre aziende. Le emissioni maleodoranti sono iniziate sin dal momento in cui l’impianto ha avviato le macchine, nel 2016. Oggi la situazione è peggiorata, perché c’è un continuo via vai di mezzi che trasportano il compost per la vendita». L’interrogazione va a richiamare l’obbligo del Comune di garantire igiene e sanità pubblica del proprio territorio. Altri aspetti di responsabilità, sollevati nell’interrogazione, legati al fatto che il comune ha dato parere positivo nella conferenza dei servizi, sfociata nella determinazione di autorizzazione dell’impianto da parte della Provincia, nel 2012. Per questo proprio sull’attività dell’ufficio competente dell’ente di piazza Italia si è incentrata l’azione di confronto dell’assessora Piras. «I controlli sul superamento dei limiti nelle emissioni nocive hanno dato esito negativo. Ma le verifiche andranno avanti. Così come alcuni interventi per migliorare il funzionamento dell’impianto, che si concluderanno nel prossimo febbraio». L’assessora della giunta Soddu ha sottolineato che sul caso dell’azienda di Pratosardo sono intervenuti tutti gli enti con competenze specifiche, dalla Regione, all’Assl, al Comune e sino alla procura della Repubblica. Dall’assessora anche informazioni sulla tempistica delle verifiche: «Le prime dovevano avere cadenza mensile e poi semestrale. Tuttavia quando sono state segnalate criticità, si è passati di nuovo a controlli più ravvicinati. Altra cosa, la Provincia ha chiesto e ottenuto miglioramenti nell’impianto per filtrare le emissioni all’esterno». Tutto sotto controllo, per Piras. Le sue parole però non trovano la condivisione di chi l’impianto se lo ritrova sotto i propri capannoni e che due giorni fa ha manifestato la propria contrarietà, con la presenza in Consiglio, a fianco di Pittorra: «Il problema è grave. Non basta per risolverlo il fatto che l’azienda abbia ridotto la sua attività o che non lasci più nel cortile il compost».

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