La Nuova Sardegna

Nuoro

Raid vandalico contro la seggiovia

di Giovanni Melis
Raid vandalico contro la seggiovia

Fonni, danneggiato il nuovo impianto mai aperto. La sindaca: «Un gesto di una gravità inaudita»

02 dicembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





FONNI. Un seggiolino divelto, qualche danno alla struttura. Sono il frutto di un raid vandalico che ha interessato la seggiovia sul Bruncuspina. Il danneggiamento è stato scoperto ieri mattina da alcune persone che hanno avvisato immediatamente gli amministratori comunali. Inizialmente si è pensato a un danno creato dal vento. Poi dai successivi controlli, è emerso che c’è stato l’intervento umano a colpire una delle opere più importanti per Fonni e territorio. Un impianto nuovo di zecca, non ancora operativo che si candida a essere il riferimento per tutti gli appassionati di sci in Sardegna. Sono subito iniziate le indagini per risalire ai responsabili. Molto amareggiata la sindaca Daniela Falconi che in un lungo post su facebook ha condannato duramente il gesto. «Le immagini che non vorresti mai vedere – ha detto Falconi –. No. Non le vorresti mai vedere, non ci vorresti credere. Eppure sì. È così. Evidentemente le notti insonni, le preoccupazioni, il lavoro non sono mai abbastanza. Forse la vigilanza, obbligatoria, non è mai abbastanza. Ma non è questo e solo questo il punto. Anche se quel che è successo la scorsa notte è di una gravità inaudita».

Un episodio condannato con durezza da tutta la comunità fonnese, che nell’investimento di 5 milioni di euro regionali fatto dal Comune vede un volano importantissimo per il turismo. A Daniela Falconi e al paese è arrivata subito la solidarietà del sindaco di Baunei e consigliere regionale del Pd Salvatore Corrias: «La nebbia avvolge sempre l’azione dei vili – ha scritto –. Vicini a voi, Daniela sotto lo stesso cielo di luce, contro ogni autunno di civiltà». La sindaca intanto avvia la riflessione. «I danni si aggiustano, ci sono assicurazioni, ci sono sistemi per controllare meglio. Ci sarà modo, nei prossimi giorni per capire e intervenire con tutta la fermezza possibile». Partono le domande sul gesto. «Spiegazioni non ce ne sono – è il commento su fb – c’è solo la sensazione che per qualcuno l’unico modo per esprimere dissenso è la distruzione». Da qui la considerazione che «la delinquenza è delinquenza. La miseria è miseria. La distruzione è distruzione. E a noi non ci appartiene. Ci appartiene ben altro. Ci appartiene la convinzione che con me e non solo con me, dalla parte giusta c’è il 99,99% del paese. Per questo motivo non solo condanno in maniera netta e indiscutibile questo misero atto vandalico, ma allo stesso tempo mi interrogo e cerco una soluzione». L’invito a trovare una soluzione che «non è mia, la decisione è di tutti. E tutti se ne devono fare carico: la sindaca, la giunta, il consiglio, ogni cittadino onesto e che ha cuore lo sviluppo del proprio paese. Valutiamo tutti se serve un’accelerata non solo di riflessioni, ma anche di opere e decisioni. Siamo uno dei paesi più laboriosi e seri dell’isola. E non sarà certo il gesto di un vile distruttore a spaventarci».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative