La Nuova Sardegna

Nuoro

I genitori: «Vogliamo la verità»

di Giusy Ferreli

La bambina colpita da un’emorragia cerebrale durante il parto sta meglio ed è stata riportata a casa

04 dicembre 2019
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LANUSEI. «Non bisogna far altro che aspettare e sperare che tutto vada per il meglio». Sarà un’attesa snervante per il padre e la madre di Giovanna, la bimba nata il 16 novembre all’ospedale di Lanusei e trasferita urgentemente al Policlinico di Monserrato dopo quattro giorni perché colpita da un’emorragia cerebrale. La piccola, dopo alcuni giorni critici, sta meglio ma bisognerà attendere qualche mese per capire se sarà necessario un delicato intervento chirurgico o se l’ematoma si riassorbirà spontaneamente. Bisognerà poi attender altro tempo per sapere se l’emorragia ha causato lesioni cerebrali permanenti.

Nel frattempo, Giovanna, figlia di una giovanissima coppia di Uta trasferitasi in Ogliastra per lavoro, che ha presentato una denuncia contro ignoti, dovrà essere costantemente monitorata. Ieri è tornata a casa, accolta dalle due sorelline , ma tra qualche giorno dovrà essere sottoposta ad un’ecografia e ad una lunga serie di accertamenti clinici. Accertamenti continui che potrebbero andare avanti per mesi. «L’esame ci consentirà di capire se si sta riassorbendo o se debbano intervenire i neurochirurghi», fa sapere il padre che, alla fine di novembre, dopo il trasferimento della bimba dal Nostra signora della Mercede al polo universitario cagliaritano, si è presentato nella caserma dei carabinieri del suo paese per sporgere denuncia contro ignoti. I genitori hanno detto di volerci vedere chiaro , in particolare vogliono chiarezza sulle circostanze della nascita della bimba venuta alla luce a 35 settimane con un cesareo.

La bimba, nata sanissima seppure con un livido sulla guancia sinistra la cui fotografia è stata allegata alla denuncia presentata in caserma, è stata poi male tanto da indurre i sanitari ad allertare addirittura l’elicottero dell'Areus (mai partito per le cattive condizioni meteo) per il trasferimento nel capoluogo isolano. Madre e padre vogliono sapere se durante le procedure sanitarie ci siano state delle avvisaglie che avrebbero potuto far prevedere eventuali complicanze legate all’emorragia oppure se si sia trattato di una circostanza del tutto imponderabile.

Dalla Assl di Lanusei intanto non è arrivata nessuna nota ufficiale. Tuttavia, ambienti ospedalieri assicurano che durante le fasi del travaglio e del parto, alla giovane madre, al suo terzo cesareo, e alla piccola è stata assicurata la migliore assistenza possibile. Una circostanza però continua ad amareggiare l’uomo ed è proprio il silenzio dell’area sociosanitaria ogliastrina. «Quello che è accaduto due settimane fa– è la conclusione del giovane – non solo ci ha tolto la serenità ma ci condizionerà pesantemente nei mesi a venire e forse per tutta la vita. E da Lanusei non è giunta neanche una telefonata per sapere come sta la nostra bimba».

La denuncia è già finita al vaglio della magistratura ogliastrina . Spetterà ora alla Procura della Repubblica Lanusei, guidata da Biagio Mazzeo, stabilire se ci sono gli estremi per un’inchiesta sull’operato del personale del reparto di Ginecologia e ostetricia del Nostro signora della Mercede nel caso della neonata.

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