Fonni, tra le Cortes anche le origini del paese
di Michela Columbu
Al museo della cultura pastorale il lavoro di Raffaele Cau sugli alberi genealogici di tante famiglie
09 dicembre 2019
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FONNI. Capire le origini e farlo dallo studio dell’onomastica, una branca che comprende inevitabilmente anche l’approfondimento di storia e geografia. In Barbagia ciò è stato indagato da Raffaele Cau, ovoddese che dopo la laurea in Beni Culturali, lavorando a Oristano all’archivio storico diocesano, ha potuto interrogarsi sull’origine di numerosi ceppi familiari, dando in qualche modo una risposta alla curiosità di molti sulla origine, provenienza e discendenza di cognomi e storia.
Uno studio che Cau ha potuto circoscrivere anche a singole comunità che hanno potuto fare tesoro di diversi libri di questo studioso, e in particolare quello dedicato a Fonni “Sambenaos onnessos”, comunità che fino a ieri ha ospitato, e con grande successo, la tappa di Cortes Apertas. Per l’occasione, Cau è stato impegnato in una mostra organizzata al Museo della cultura pastorale. Durante l’iniziativa sono stati presentati «alcuni alberi genealogici di famiglie fonnesi – spiega Raffaele Cau – documenti inediti, che offriranno nuovi spunti di riflessione. Assieme a questi momenti, ci sono stati chiarimenti sulla onomastica e sulla genealogia».
In particolare lo studio ha interessato i cognomi di Fonni dal Medioevo al ventesimo secolo, il tutto trascritto in una opera presentata a settembre scorso che ha destato tantissima curiosità da parte della comunità. «La ricerca è sempre in itinere – spiega ancora Cau – e nella mostra ho presentato nuovi documenti provenienti dall'archivio storico di Toledo (Spagna) datati 1515. Documenti che riguardano il pagamento di tasse al feudatario e nel quale sono annotati i nomi e cognomi dei vassalli fonnesi (anche quello di alcune donne). Infine, come esempio, sono stati proiettate una decina di alberi genealogici di famiglie fonnesi con dati che vanno dal 1600 ai 1950».
Uno studio che Cau ha potuto circoscrivere anche a singole comunità che hanno potuto fare tesoro di diversi libri di questo studioso, e in particolare quello dedicato a Fonni “Sambenaos onnessos”, comunità che fino a ieri ha ospitato, e con grande successo, la tappa di Cortes Apertas. Per l’occasione, Cau è stato impegnato in una mostra organizzata al Museo della cultura pastorale. Durante l’iniziativa sono stati presentati «alcuni alberi genealogici di famiglie fonnesi – spiega Raffaele Cau – documenti inediti, che offriranno nuovi spunti di riflessione. Assieme a questi momenti, ci sono stati chiarimenti sulla onomastica e sulla genealogia».
In particolare lo studio ha interessato i cognomi di Fonni dal Medioevo al ventesimo secolo, il tutto trascritto in una opera presentata a settembre scorso che ha destato tantissima curiosità da parte della comunità. «La ricerca è sempre in itinere – spiega ancora Cau – e nella mostra ho presentato nuovi documenti provenienti dall'archivio storico di Toledo (Spagna) datati 1515. Documenti che riguardano il pagamento di tasse al feudatario e nel quale sono annotati i nomi e cognomi dei vassalli fonnesi (anche quello di alcune donne). Infine, come esempio, sono stati proiettate una decina di alberi genealogici di famiglie fonnesi con dati che vanno dal 1600 ai 1950».