La Nuova Sardegna

Nuoro

Pressing politico per i trapiantati

di Francesco Pirisi

«Un ambulatorio in città»: l’appello dei pazienti aderenti all’Aitf approda in consiglio comunale

13 dicembre 2019
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NUORO. Appello ai sindaci della provincia per sostenere l’apertura in città di un ambulatorio per i trapiantati di fegato. Lo ha fatto ieri in Consiglio comunale a Nuoro l’associazione dei pazienti della provincia, che aderisce nel livello nazionale all’Aitf. Sodalizio che nel territorio raccoglie circa 140 trapiantati. Per loro ha parlato il presidente Luigi Bellu: «I pazienti hanno l’esigenza di essere seguiti a Nuoro in quelli che sono i controlli programmati e non a Cagliari come succede adesso. Chiediamo che il sindaco del capoluogo, Andrea Soddu, si faccia interprete tra i colleghi della provincia, affinché si arrivi a ottenere questo servizio per noi essenziale». Servizio per i trapiantati di fegato che a Nuoro, non è mai esistito, nonostante le richieste ripetute dell’associazione nuorese dell’Aitf. Per fare i controlli la maggior parte si recano all’ospedale “Brotzu” o negli ospedali della penisola dove i pazienti sono stati sottoposti al trapianto.

Ogni settimana decine di pazienti che si mettono in viaggio dalla provincia, così come dal Goceano, dalla Planargia e dalla più lontana Gallura, per accertare che valori clinici e condizione complessiva siano quelli ottenuti grazie all’innesto del nuovo organo.

La vertenza con la struttura sanitaria regionale è vecchia quanto gli stessi trapianti. Alcuni dei passaggi ricordati ieri in Consiglio comunale dal responsabile nuorese dell’Aitf: «Il vecchio manager dell’Ats, Moirano, si era impegnato ad aprire l’ambulatorio e dato mandato alla direttrice dell’Assl, l’Area socio-sanitaria locale, Grazia Cattina. Ma, in oltre un anno, non è stato fatto nulla. La dirigente ci risponde di non avere strumenti e mezzi finanziari per poterci aiutare». Ancora Luigi Bellu: «Non c’è stata volontà di realizzare quanto richiesto. C’erano due medici dell’azienda disponibili a fare il corso di formazione specifica. Si trattava di una formazione a costo zero. Non li hanno mai mandati». Il suggerimento era partito dalla stessa azienda sanitaria che gestisce l’ospedale “Brotzu”. Il tempo passato senza un nulla di fatto, se ha modificato qualcosa è nell’aver accresciuto l’esigenza dei trapiantati del centro-Sardegna e aree contigue. La conferma è nell’essere arrivati ieri all’audizione in Consiglio comunale, dopo un primo confronto nella conferenza dei capigruppo, su iniziativa della consigliera Giovanna Zedde, esponente del partito l’Italia in Comune. L’Aitf crede che il passaggio possa portare risultati concreti. Bellu: «La vertenza deve entrare nella conferenza dei sindaci, che ha competenza nel settore dei servizi socio-sanitari. I nostri pazienti sono di diversi comuni e credo che sia anche interesse dei primi cittadini portare avanti la vertenza con i dirigenti dell’Ats. Anche perché non deporrebbe a loro favore il fatto di non aver perorato una causa così importante». Ma non è tutto, per Luigi Bellu: «Se si rendesse necessario, con il coinvolgimento dei comuni potremmo portare a Cagliari 300, 400 persone, per una manifestazione che gridi ad alta voce disagi e diritti dei trapiantati della nostra provincia. C’è gente arrabbiata. Credo che a quel punto le risposte arriverebbero».

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