Orune, le Cortes Apertas fanno il pieno di visitatori
di Bernardo Asproni
Una grande folla ha preso parte all’ultima tappa di “Autunno in Barbagia” Successo di esposizioni e dei prodotti tradizionali. Aperta la biblioteca Pigliaru
17 dicembre 2019
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ORUNE. Autunno in Barbagia-Cortes Apertas 2019 ha riscosso un buon successo, a dispetto delle bizzarrie del tempo. «Peccato, la giornata di sabato è stata in tono minore, penalizzata da un forte vento, domenica ha recuperato registrando un elevato numero di visitatori», è stato il commento degli espositori.
I visitatori, venuti da ogni parte della Sardegna, moltissime macchine e tanti autobus, hanno apprezzato le produzioni locali andando via, col pacchetto dei dolci e dei prodotti derivati dal settore agro-zootecnico, dopo la degustazione, “Licanzias de Atonzu”, di merende tradizionali e aver assistito alla rappresentazione de sa cottas de sos biscottos panificio e de sos cocconeddos de recottu, fritellas de bassolu pizzudu. Non minore richiamo ha destato l'artigianato artistico e non, tessitura e ricami, molti oggetti sono andati a ruba.
«Anche quest'anno sono ritornata – ha sottolineato una turista francese – Orune è un bel paese che richiama le zone delle nostre montagne. La gente è amabile e i prodotti sono squisiti. Quest'anno ho convinto alcuni amici, che sono rimasti contenti». E loro annuiscono «Tutto bello e buono, dolci, formaggio e pane. Abbiamo visitato le zone nuragiche e il centro storico del paese, mostre e esposizioni». Molto interesse hanno destato la mostra Martelli del costume tradizionale sardo dall'800 ai giorni nostri, e quella dei curittos e ziponeddos, sconosciuti a molti giovani e a molti visitatori. In generale è un giudizio che premia associazioni, comitati e operatori locali: «Ci incoraggia, ci premia dello sforzo, e noi andiamo avanti», ha sostenuto entusiasta una giovane donna.
La fiumana di gente domenica, effettivamente, è stata d'annale: quasi non c'era posto per camminare. Saperi e sapori da incanto nel “paese del vento”. C'è chi è rimasto estasiato dalla ricostruzione dell'ovile, Su cubile, il mondo magico dei pastori, l'ovile, e rapito dal percorso sensoriale “usos,nuscos e sapores” nel mondo delle piante officinali e dai toponomi e proverbi. Ecco l'apertura al pubblico della biblioteca personale di Antonio Pigliaru: significa rendere omaggio al grande intellettuale storico e giurista.
Nessuna proposta è stata scartata dalla mostra dei costumi a quella degli oggetti sacri alla sosta a “untana manna”, la monumentale fontana richiamata da Grazia Deledda nel suo romanzo “Colombi e sparvieri”. Gratificate con numerose presenze, anche le rappresentazioni culturali e folkloristiche. Da Orune il saluto di chiusura del circuito Autunno in Barbagia con l'auspicio degli orunesi “a metas annos”.
I visitatori, venuti da ogni parte della Sardegna, moltissime macchine e tanti autobus, hanno apprezzato le produzioni locali andando via, col pacchetto dei dolci e dei prodotti derivati dal settore agro-zootecnico, dopo la degustazione, “Licanzias de Atonzu”, di merende tradizionali e aver assistito alla rappresentazione de sa cottas de sos biscottos panificio e de sos cocconeddos de recottu, fritellas de bassolu pizzudu. Non minore richiamo ha destato l'artigianato artistico e non, tessitura e ricami, molti oggetti sono andati a ruba.
«Anche quest'anno sono ritornata – ha sottolineato una turista francese – Orune è un bel paese che richiama le zone delle nostre montagne. La gente è amabile e i prodotti sono squisiti. Quest'anno ho convinto alcuni amici, che sono rimasti contenti». E loro annuiscono «Tutto bello e buono, dolci, formaggio e pane. Abbiamo visitato le zone nuragiche e il centro storico del paese, mostre e esposizioni». Molto interesse hanno destato la mostra Martelli del costume tradizionale sardo dall'800 ai giorni nostri, e quella dei curittos e ziponeddos, sconosciuti a molti giovani e a molti visitatori. In generale è un giudizio che premia associazioni, comitati e operatori locali: «Ci incoraggia, ci premia dello sforzo, e noi andiamo avanti», ha sostenuto entusiasta una giovane donna.
La fiumana di gente domenica, effettivamente, è stata d'annale: quasi non c'era posto per camminare. Saperi e sapori da incanto nel “paese del vento”. C'è chi è rimasto estasiato dalla ricostruzione dell'ovile, Su cubile, il mondo magico dei pastori, l'ovile, e rapito dal percorso sensoriale “usos,nuscos e sapores” nel mondo delle piante officinali e dai toponomi e proverbi. Ecco l'apertura al pubblico della biblioteca personale di Antonio Pigliaru: significa rendere omaggio al grande intellettuale storico e giurista.
Nessuna proposta è stata scartata dalla mostra dei costumi a quella degli oggetti sacri alla sosta a “untana manna”, la monumentale fontana richiamata da Grazia Deledda nel suo romanzo “Colombi e sparvieri”. Gratificate con numerose presenze, anche le rappresentazioni culturali e folkloristiche. Da Orune il saluto di chiusura del circuito Autunno in Barbagia con l'auspicio degli orunesi “a metas annos”.