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Scanu (Medici per l’ambiente): sul 5G non si valutano i rischi

di Sandro Biccai
Scanu (Medici per l’ambiente): sul 5G non si valutano i rischi

SINDIA. Chiamato ad assumere un'eredità non semplice, quella lasciata in dote da Vincenzo Migaleddu, dal maggio 2017 è alla guida dell'Associazione Medici per l'Ambiente - Isde Sardegna e, in questa...

28 dicembre 2019
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SINDIA. Chiamato ad assumere un'eredità non semplice, quella lasciata in dote da Vincenzo Migaleddu, dal maggio 2017 è alla guida dell'Associazione Medici per l'Ambiente - Isde Sardegna e, in questa veste, continua a portare avanti numerose battaglie a difesa del territorio regionale e della salute dei cittadini sardi. Domenico Scanu, 64 anni, medico radiologo di Sindia, spiega il senso dell'operato dell'Isde, solo nella nostra regione oltre 100 medici associati, e le sue finalità: «La nostra associazione, presente ed attiva in una trentina di nazioni nel mondo, riconosciuta dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, lavora con l'obiettivo primario di diffondere ed approfondire le conoscenze sul nesso eziologico tra il degrado ambientale e la salute umana. Non vi è alcun dubbio, infatti, che la sempre maggiore diffusione di alcune gravi patologie (neoplastiche, cronico-degenerative, endocrino-metaboliche) abbia una correlazione stretta, e scientificamente provata, con degrado ambientale e inquinamento del territorio. Partendo da questi presupposti – aggiunge – cerchiamo di utilizzare al meglio i saperi e i dati scientifici in nostro possesso per metterli a disposizione di enti, istituzioni, associazioni, comitati, formulando osservazioni e valutazioni su forme di inquinamento ambientali vecchie e nuove». Soprattutto, come emerge dalle parole di Scanu, per garantire adeguata tutela ai soggetti più deboli e alle generazioni future: «Le analisi Oms mostrano che il 23 per cento delle morti nel mondo e il 26 per cento di quelle riguardanti bambini sotto i 5 anni è attribuibile a fattori ambientali modificabili. Occorre, dunque, maggiore consapevolezza ed una chiara inversione di rotta da parte di chi ci governa. Alcune scelte non possono essere condivise». Il riferimento è, in particolare, alla tecnologia 5G e alla metanizzazione. «La prima – è il parere di Domenico Scanu – rappresenta una delle sperimentazioni più grandi mai realizzate al mondo e, ciò nonostante, viene condotta senza una reale valutazione preliminare di rischio sugli esposti; la seconda non solo è inefficace contro il riscaldamento globale ma è anche dannosa per la salute in quanto disperde nell'aria ossidi di azoto e zolfo, metalli pesanti, idrocarburi e molecole diossino-simili». A breve le quattro sezioni della Sardegna ( Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari) faranno un bilancio del lavoro svolto finora e stileranno il programma delle future attività che verranno modulate «alla luce delle errate scelte ambientali portate avanti dai governi regionali e nazionali». È dei giorni scorsi, infine, il rinnovo del direttivo della sezione Isde di Cagliari e la nomina di Claudia Zuncheddu alla presidenza: «Una professionista molto nota, seria e competente, da anni impegnata in prima linea a favore dell'ambiente e dei più deboli- osserva Scanu- Una scelta di qualità, un valore aggiunto che darà maggiore forza ed autorevolezza alla nostra azione in una provincia, quella cagliaritana, dove numerose e gravi sono le emergenze ambientali e per le quali occorre un impegno straordinario ispirato a due principi cardine imprescindibili: tutela dell' ambiente e tutela della salute».

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