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CineTumbarinu, la settima arte ponte tra campagna e città

CineTumbarinu, la settima arte ponte tra campagna e città

GAVOI. Dopo le quattro proiezioni che hanno intrattenuto il pubblico durante le festività, il CineTumbarinu proseguirà venerdì alle 21 con “Roma” di Alfonso Cuaròn, ottavo film del cartellone...

08 gennaio 2020
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GAVOI. Dopo le quattro proiezioni che hanno intrattenuto il pubblico durante le festività, il CineTumbarinu proseguirà venerdì alle 21 con “Roma” di Alfonso Cuaròn, ottavo film del cartellone invernale del Festival che quest’anno approfondisce il tema Atòbios: città e campagna.

Trasformata, per la stagione fredda, la Sala Consiliare in nuovo cinema rurale, l'amministrazione comunale, l'associazione ProcivArci, in collaborazione con la Commissione Cultura e identità e con il patrocinio della Regione, proseguono (da quasi vent’anni), nell’impegno di portare una proposta cinematografica di qualità in alternativa alle multisala cittadine.

Dopo il film di Cuaròn, sarà la volta di “Santiago-Italia” di Nanni Moretti (14 gennaio), di “Bohemian Rahpsody” di Brian Singer (17 gennaio), “Il traditore” di Marco Bellocchio (24 gennaio), la serata dedicata ai cortometraggi isolani dal titolo Sardi, Corti ma Bellissimi (31 gennaio) e il film africano in partenariato con il festival Walyaan IV Cinema Migrante (7 febbraio).

Il CineTumbarinu nasce con l’obiettivo di portare il cinema nelle piccole comunità. Così Gavoi, paese al centro della Barbagia, diventa in tutto l’arco dell’anno un'enclave del buon cinema, attraverso un appuntamento con il grande schermo che crea un varco tra la piccola comunità il mondo circostante, tra la città e la campagna, rendendo Gavoi mèta di appassionati, cineasti e attori.

«L’amministrazione comunale di Gavoi ha sempre creduto in questa iniziativa che oggi nasce da un’attività di progettazione partecipata – afferma Enrico Mura, assessore della Cultura e identità – e continua a scommettere sulle azioni culturali ritenendo fondamentale per la formazione dei cittadini un’offerta cinematografica di qualità. Il Festival – prosegue Mura – coinvolge diverse associazioni culturali, le scuole primarie, secondarie, serali, gruppi formali e informali di attivisti culturali. Il CineTumbarinu – conclude l’assessore – è il festival di una comunità che coopera».

Per questa edizione inoltre il CineTumbarinu può vantare due nuove partnership con altrettante manifestazioni cinematografiche che allargano lo sguardo del festival verso inedite produzioni internazionali: l’Al Ard Film Festival del documentario arabo e palestinese e la rassegna Walyaan IV Cinema Migrante un circuito in Sardegna del cinema africano.

«Le pellicole in programma (20 film per 14 appuntamenti invernali) sono tutte profondamente legate alla tradizione del festival gavoese – afferma Angioletta Cadau, presidente della Prociv Arci Gavoi – che nasce per rilanciare la cinematografia di qualità e la passione per la visione sul grande schermo con uno sguardo attento al cinema di impegno civile e di alto valore artistico». All’interno del progetto del CineTumbarinu, oltre ai film e alle attività di contorno e formazione del pubblico sono previste anche due vere e proprie Master Class aperte a tutti e gratuite sulle professioni cinematografiche che accompagneranno gli appassionati dentro il cinema e le tecniche di realizzazione dei film.

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