La Nuova Sardegna

Nuoro

Trasparenza dei redditi, a Nuoro in regola solo 8 consiglieri su 24

Paolo Merlini
Trasparenza dei redditi, a Nuoro in regola solo 8 consiglieri su 24

Il Comune è ancora il fanalino di coda tra le amministrazioni sarde capoluogo di provincia

09 gennaio 2020
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NUORO. Obblighi di legge sulla trasparenza: il Comune di Nuoro è ancora il fanalino di coda tra le amministrazioni sarde capoluogo di provincia. Nel sito web municipale non compaiono ancora i redditi e le situazioni patrimoniali di tutti gli assessori e i consiglieri aggiornati al 2019, nonostante il termine ultimo per la pubblicazione sia trascorso da oltre un mese. In base al decreto legislativo 33 del 2013, infatti, ogni anno entro il 30 novembre i componenti del consiglio e della giunta devono rendere pubblico il loro reddito in base all’ultima dichiarazione presentata insieme con la situazione patrimoniale. Nel tardo pomeriggio di ieri nel sito web del Comune sono comparsi i primi dati, ma riguardano solo una piccola parte dell’assemblea: a parte il sindaco, troviamo i redditi di un solo assessore su sei e di otto consiglieri su un totale di 24. Mancano cioè all’appello in ventuno tra assessori e consiglieri.

Il 30 novembre scorso, durante una seduta del consiglio comunale, il presidente Fabrizio Beccu aveva ricordato ai colleghi la necessità di adempiere rapidamente all’obbligo di legge. È passato più di un mese dal termine ma solo in pochi hanno risposto all’appello. Non giova neppure il fatto che in sostanza il Comune di Nuoro non abbia al momento un responsabile anticorruzione e trasparenza, dato che l’ultimo dirigente nominato, Franca Mula, è stata trasferita in un altro ente. Va poi detto che nel 2019, nonostante il Decreto crescita abbia spostato di due mesi il termine (originariamente al 30 settembre) per la presentazione della dichiarazione dei redditi, la data ultima del 30 novembre per la trasparenza non è stata spostata, come conferma l’ufficio stampa dell’Autorità nazionale anticorruzione.

Apre l’elenco il sindaco Andrea Soddu, il quale dichiara un reddito di 81mila 377euro lordi. Di questi, 46mila 852 euro sono derivanti dall’incarico istituzionale, mentre altri 34mila 392 dal ruolo di consigliere di amministrazione dell’Istituto regionale etnografico (carica che spetta di diritto ai sindaci di Nuoro).

Tra gli assessori è stata puntuale solo Maria Boi (responsabile del Traffico). Ancora nessuna traccia delle dichiarazioni dei colleghi Sebastian Cocco, Eleonora Angheleddu, Rachele Piras, Valeria Romagna e Gianni Dettori. Il reddito di Boi è limitato all’attività amministrativa (il dato è riferito al 2018, anno in cui sostanzialmente è stata dimissionaria) e ammonta a poco più di 8000 euro.

Il presidente del consiglio comunale Fabrizio Beccu dichiara 67mila 264 euro, 28mila dei quali derivanti dall’attività istituzionale e il resto dalla professione di avvocato.

Basilio Brodu, avvocato anche lui e uomo di punta dell’opposizione, al momento ha presentato solo il curriculum vitae (o quantomeno la sua dichiarazione dei redditi non compare sul sito web). Lo scorso anno guidava la classifica del consiglio con 96mila 988 euro. A seguire, un altro avvocato, il consigliere Adriano Catte, che dichiara di aver percepito nel corso del 2018 47mila 399 euro. Paolo Fadda, operatore nel settore delle cooperative sociali, ha un reddito di 21mila 346 euro; Peppe Montesu, lavoratore in pensione delle industrie di Ottana e coordinatore provinciale di Forza Italia, percepisce 39mila euro, mentre Nicola Porcu, insegnante, supera di poco i 50mila. Maria Maddalena Roych, educatrice professionale, dichiara 25mila euro, Fabrizio Satta, esperto di pubblica amministrazione, sfiora i diecimila euro lordi, e infine Graziano Siotto, dipendente della Figc (federazione gioco calcio) ne dichiara 25mila.

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