La Nuova Sardegna

Nuoro

Centrosinistra riunito, ma senza Soddu

di Francesco Pirisi
Centrosinistra riunito, ma senza Soddu

Il sindaco ha disertato un nuovo incontro operativo in vista del voto di primavera. Assente anche Italia in Comune

17 gennaio 2020
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NUORO. Nuovo giro di orizzonte tra i partiti della coalizione del centro-sinistra per le comunali di primavera. Al tavolo nella sede del Pd otto liste: a iniziare proprio dai Dem, per proseguire con Centro Democratico-Un’altra Nuoro, Partito socialista, Articolo Uno, Italia Viva, Nuoro Attiva, Fare Comunità e BeraNu. Un posto nel tavolo ce l’hanno anche Fortza Paris, Sardegna Civica e Uds, anche se assenti all’ultimo confronto. Ma l’assenza più vistosa è stata quella del gruppo che fa capo al sindaco in carica, Andrea Soddu (Scegliamo Nuoro). Così come non ha presenziato – a differenza del primo vertice – la dirigenza di Italia in Comune, che esprime attualmente mezza giunta comunale, tra cui il vicesindaco Sebastian Cocco.

Soprattutto quella di Soddu è un’assenza che non sorprende. Il sindaco infatti non ha ancora sciolto i propri dubbi sulla strada da prendere alla fine di questo mandato amministrativo. Tanto meno sembra convinto dell’opportunità di aderire al tavolo del centro-sinistra a guida Pd. Perché se è vero che sotto quelle insegne ha preso parte da candidato alle elezioni europee dello scorso mese di maggio, in Consiglio comunale lo stesso partito se lo ritrova tra i banchi di opposizione, per via del quadro elettorale delle comunali del 2015 vissute su fronti contrapposti.

Voci che due giorni fa trapelavano dalla sala della riunione del centro-sinistra davano un senso tattico al forfait di Andrea Soddu: «Prende tempo, anche perché non ha perso le speranze di ottenere quel seggio a Strasburgo mancato otto mesi fa, grazie alle dimissioni di qualche europarlamentare». Spostamenti da uno scranno all’altro, dove non sarebbero ininfluenti le stesse regionali del 26 gennaio in Emilia Romagna, al cui esito viene tra l’altro legata la tenuta del governo nazionale. Ma si tratta di ragionamenti che vanno al di là delle mere ipotesi. E sui quali il tavolo progressista non si sofferma, convinto della necessità di fare presto.

Sempre che sia ancora necessario ribadirlo, l’incontro «ha concordato sulla necessità di costruire una coalizione di forze politiche e associative, del campo democratico, civico, progressista e autonomista». L’altro accordo è stato sul metodo: «L’obiettivo comune è quello di definire, attraverso un percorso partecipato, senza pregiudiziali, né scelte precostituite, una proposta, un programma, un candidato alla carica di sindaco di Nuoro, che vinca le elezioni e sconfigga la destra sovranista e xenofoba». Apparentemente tutto come già detto, anche dai singoli attori. Salvo un particolare, il fatto che non si faccia menzione alle votazioni “primarie” per la scelta del leader della coalizione, da proporre agli elettori come primo cittadino. Primarie, per la verità, che durante l’assemblea sono state chieste ancora una volta dal gruppo Fare Comunità di Francesco Manca, che continua a considerarle come lo strumento partecipativo per eccellenza, per il confronto delle idee e la definizione delle scelte.

Tra i motivi che potrebbero portare a saltare le primarie c’è il fatto di fare un passo in avanti verso Andrea Soddu e il suo gruppo civico, che potrebbe risultare decisivo nelle elezioni. Ma c’è anche un ragionamento analogo, che questa volta tocca il possibile rapporto con la lista Progetto Nuoro 20.25, nata su iniziativa degli ex assessori Leonardo Moro, Tore Daga e Paolo Cottu. Per il momento alternativi al gruppo Pd, per certe diffidenze di fondo (Moro è un ex Pd, che ha lasciato il partito per incompatibilità con alcuni degli attuali dirigenti), potrebbero trovare motivi e condizioni per un’alleanza elettorale, una volta tolto il freno delle primarie. Riuniti comunque dall’obiettivo di non fare vincere il centrodestra, che non può non essere comune a entrambi.

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