La Nuova Sardegna

Nuoro

Spazio Ilisso fa il pienone nella nuova Casa dei sogni

di Luciano Piras
Spazio Ilisso fa il pienone nella nuova Casa dei sogni

Oltre 1500 visitatori paganti in poco più di un mese dall’inaugurazione Grande successo di pubblico per la mostra fotografica di Marianne Sin-Pfältzer

20 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. In poco più di un mese, i visitatori paganti sono già oltre 1.500. A questi vanno aggiunti i numeri dei biglietti staccati in omaggio. E la folla, inoltre, che ha partecipato entusiasta all’inaugurazione del polo culturale, il 14 dicembre scorso. Un esordio carico di successo e benaugurante, insomma, per lo Spazio Ilisso, il nuovissimo museo cittadino che ha sede nell’ottocentesca Casa Papandrea, in via Brofferio, la casa dei sogni di tutti i nuoresi e di chiunque vi metta piede anche una sola volta, in pieno centro storico, a due passi dalla piazza Satta di Costantino Nivola. Una vera e propria villa, uno dei pochi esempi di architettura in stile Déco a Nuoro: 500 metri quadrati di coperto, due giardini (micro orti botanici) per un totale di 600 metri quadrati; un complesso destinato ad accogliere una mostra permanente della scultura del Novecento sardo, un archivio sulle arti applicate e della fotografia, e, di volta in volta, allestimenti temporanei che daranno voce alle varie forme di arti visive contemporanee.

Recuperata e restaurata dalla casa editrice Ilisso, l’ex Casa Papandrea diventa così «un luogo aperto, un luogo di incontro e di stimolo di idee e dialettica, uno spazio in multiproprietà, un dono messo in disponibilità di Nuoro e della Sardegna tutta», sottolineava ieri pomeriggio Vanna Fois, cofondatrice con Sebastiano Congiu della Ilisso, davanti a un gruppo di giornalisti e blogger tedeschi ospiti in questi giorni del Museo delle maschere di Mamoiada arrivati in città per visitare la mostra allestita per il debutto della nuova agorà nuorese: “Marianne Sin-Pfältzer. Paesaggi umani”. Un omaggio dovuto alla grande fotografa tedesca nata ad Hanau nel 1926 (la città che ha dato i natali anche ai fratelli Grimm) e morta a Nuoro nel 2015. «Una donna, una fotografa a noi particolarmente cara, noi Ilisso, noi sardi» ha rimarcato ancora Vanna Fois. Arrivata in Sardegna per la prima volta nel 1955, Marianne Sin-Pfältzer è sempre rimasta legata all’isola, nonostante i suoi mille viaggi in giro per il mondo a documentare volti e paesaggi. La mostra ora proposta nello Spazio Ilisso (resterà aperta fino al 13 aprile; orario: 10-13/15-19, chiuso lunedì e martedì mattina; tel. 0784 31551) è l’ideale proseguimento di un progetto avviato con la pubblicazione di una monografia presentata due anni fa alla Buchmesse di Francoforte, a cui sono seguite due mostre, una ad Hanau e una a Colonia. Articolata per insiemi tematici entro cui è rispettata la scansione cronologica, l’esposizione di via Brofferio propone gigantografie in bianconero e a colori, stampe vintage, menabò per pubblicazioni, progetti originali per ceramiche, tessuti e carte da parati o da packaging, video e proiezioni. Molto interessante l’escamotage per accompagnare i bambini che visiteranno la mostra: a segnare il percorso, infatti, è il disegno riprodotto sulle pareti del cane bassotto di Marianne Sin-Pfältzer, “Mozzicone” (“Stummel” in tedesco) come amava chiamarlo lei stessa. Una scelta che apre già una finestra sullo scenario sui futuri laboratori didattici che affiancheranno la programmazione museale ed espositiva. Il modo migliore per oronare i (primi) 35 anni di attività della Ilisso edizioni. La casa editrice nuorese, con sede in via Guerrazzi, una eccellenza nel panorama editoriale italiano nata nel 1985 e che ora conta un catalogo con più di 500 titoli e 70 mostre all’attivo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative