La Nuova Sardegna

Nuoro

Le tre costellazioni dem separate in casa

di Francesco Pirisi
Le tre costellazioni dem separate in casa

Deriu, Bianchi e Prevosto sono a capo di altrettante correnti del Pd. La maggioranza corre a sostegno di Soddu

24 gennaio 2020
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NUORO. Il Pd che lavora per le comunali nel capoluogo è ancora un corpo con più anime. Almeno tre. Quella maggioritaria di Roberto Deriu, il consigliere regionale capace di riconfermarsi l’anno passato, ai danni dell’uscente Daniela Forma, e di Luigi Arru, candidato sul finire dell’esperienza da assessore della Sanità nella giunta del governatore Francesco Pigliaru. L’ex sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, è il leader di un gruppo che arriva proprio dalle precedenti comunali, nelle quali il medico ematologo ha mancato la rielezione, superato dallo schieramento civico di Andrea Soddu. Il contraccolpo più duro proprio per il Pd, passato da 13 consiglieri ai 4 attuali. Oggi nel gruppo dell’ex sindaco, a esclusione di Fabrizio Satta, che spesso ha portato il soccorso rosso a Soddu. Ma più che il diverso posizionamento nei confronti dell’amministrazione municipale, a manifestarsi è il fossato che Bianchi e soci hanno creato col resto del partito, compresa la terza componente che ha come riferimento l’imprenditore Carlo Prevosto.

Tanto che negli ultimi mesi il gruppo Bianchi si è astenuto dal prendere parte a qualsiasi iniziativa di riorganizzazione interna, così come alle trattative del tavolo di centrosinistra per le comunali nel capoluogo. «Siamo per percorsi che generino delle soluzioni con il crisma della legittimità», è stata la valutazione di Bianchi il giorno dopo l’autoconvocazione dell’assemblea provinciale, che a ottobre ha affidato la guida del partito a un coordinamento di 18 membri. Esponenti molti dei quali dell’area Deriu, altri legati alla corrente Prevosto, qualcuno addirittura agli ex seguaci di Matteo Renzi, attraverso il leader sardo di qualche anno fa, Renato Soru. Nonostante nel frattempo, Renzi abbia detto addio al partito, portandosi dietro lo stesso senatore nuorese, Giuseppe Luigi Cucca, a capo di un gruppo che in parte l’ha seguito nel nuovo approdo, mentre chi rimane dovrebbe scegliere altri leader. Senza pensare ad alcunché di scontato. Perché più delle correnti, il dato emergente del partito a Nuoro e provincia negli ultimi anni è stato il carattere frastagliato della sua struttura. Tanto che prima di trovare comunque un filo conduttore nella scelta di un coordinamento, c’è stato un fuggi fuggi dai posti di comando. Davide Montisci, segretario cittadino, ha lasciato dopo le politiche del 2018.

A cavallo delle elezioni regionali del 2019, vinte dal centrodestra, le prime dimissioni della segretaria provinciale Maria Sedda, dell’area Cucca. Le elezioni e la scelta dei candidati avevano infatti già introdotto motivi di malcontento. Come confermava la stessa segretaria: «Sono stata eletta nel 2017 nel segno di una segretaria unitaria. Si sono invece acuiti i vecchi mali. Perché non si arriva da nessuna parte se negli organismi si prendono delle decisioni, che poi vengono smentite in altre sedi del partito». Il capo corrente Prevosto al tempo rincarava la dose: «Nel Pd di Nuoro non di discute. Il segretario provinciale lo designa Cucca e quello cittadino Deriu. Le conseguenze sono che in una provincia dove amministravamo 48 dei 52 comuni, adesso abbiamo la guida di un paio di municipi». Nella nazione sono gli anni dell’ascesa e della caduta di Matteo Renzi. C’è chi l’ha sostenuto, come l’ex consigliere comunale Diego Bagella, e poi lo rinnega: «Delle cose dette alla Leopolda, non si farà nulla». E chi è renziano della seconda ora, in un nuovo rimescolamento che nel Nuorese allarga quella divaricazione tra le aree del partito. La segretaria di Daniela Forma nel 2015 vorrebbe essere quella de nuovo corso unitario, per volontà dei leader Deriu e Cucca. Ma dura il volgere di alcuni mesi. Non va meglio dopo il congresso di due anni dopo e il tandem Sedda-Contu. La divisione sta nella testa e si riversa negli iscritti. Il tesseramento si blocca nel 2016, i circoli nel migliore dei casi vanno in stand-by, gli organismi territoriali annaspano. Prima del colpo di reni dell’autunno scorso, con l’assemblea alla quale partecipa il segretario regionale, Emanuele Cani. Si punta alla riorganizzazione del partito e alla gestione delle comunali di Nuoro.

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