La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, il Cpr ricompatta il gruppo di minoranza

di GIulia Serra
Macomer, il Cpr ricompatta il gruppo di minoranza

Domani conferenza stampa dell’opposizione guidata dall’ex sindaco Uda La segreteria nazionale di Rifondazione comunista chiede la chiusura del centro

24 gennaio 2020
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MACOMER. C'è un hashtag che segna la strada del ricompattamento dentro il gruppo di minoranza Uniamoci per Macomer: è #abusivialgoverno e ad utilizzarlo nei loro interventi social sono stati, subito dopo l'ultimo consiglio comunale, l'ex sindaco Riccardo Uda e il neo, ma in breve tempo già ex, consigliere di minoranza Daniele Nieddu. Il riferimento è alla giunta in carica guidata da Rossana Ledda, la vice sindaca che dallo scorso ottobre svolge le funzioni del primo cittadino Antonio Onorato Succu, travolto dall'inchiesta sulla sanità oristanese, sospeso dalla carica e ancora agli arresti domiciliari. Il tema che ricompone lo strappo politico interno al gruppo di minoranza – consumatosi con l'ingresso di Nieddu in consiglio – è l'apertura ufficiale del Cpr. La questione, negli ultimi giorni ha riacceso le luci dei riflettori su una cittadina già profondamente divisa e in subbuglio per le vicende giudiziarie, animando posizioni polemiche e preoccupazioni diverse. L'esponente di Italia Viva ha manifestato in aula il suo disappunto per la mancata comunicazione della notizia da parte della maggioranza e il fatto è diventato il casus belli che lo ha portato a rassegnare le dimissioni, seguito dal rappresentante di Fratelli d'Italia Arturo Uleri, protagonista anche di un acceso scontro verbale con l'assessore Andrea Rubattu che, secondo il Forum per la rinascita, non ha fatto che palesare «l’incontrollabile crisi isterica» di una maggioranza ritenuta delegittimata. Le forze di opposizione condensate nel gruppo Uniamoci per Macomer sembrano aver ritrovato dunque una sintonia di azione e hanno convocato per domani una conferenza stampa. In questo quadro in continuo movimento, vi è l'incognita del M5S, il cui rappresentante, Maurizio Cossu, è attualmente l'ultimo consigliere di opposizione ancora in carica. La sua posizione di contrarietà al Cpr si è cristallizzata dentro questa riflessione: «Una sensazione triste e sconsolata di come l’uomo possa essere carnefice dell’uomo – ha commentato l'apertura della struttura – di come la politica possa pensare di incarcerare un uomo come soluzione per “dare da mangiare” ad un altro uomo, di come sia perverso il ragionamento che il togliere o ridurre la dignità e la libertà di un uomo possa essere una risorsa economica». Se anche Cossu dovesse rimettere l'incarico, la maggioranza che in questa condizione governa Macomer potrebbe ritrovarsi ad agire nell'imbarazzo di un consiglio svuotato. Intanto sul Cpr di Bonu Trau è intervenuta anche la segreteria nazionale di Rifondazione comunista che, chiedendo l'immediata chiusura di quella che definisce «una nuova galera per migranti». Richiamando la recente morte di un migrante nel Cpr di Gradisca, pone l'accento sull'affidamento della gestione alla Ors Italia, una controllata dalla società finanziaria londinese già finita in «un rapporto di Amnesty International per la gestione di un centro austriaco progettato per 1800 persone, ma in cui erano concentrati in 4000».

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