La Nuova Sardegna

Nuoro

Intermodale: tra speranza e amarezza

di Kety Sanna
Intermodale: tra speranza e amarezza

Mancati pagamenti. L’assessore Dettori: «Lavori conclusi ma il Comune non può controllare i rapporti privati tra imprese»

25 gennaio 2020
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NUORO. Questa volta si sono appostati davanti ai cancelli in attesa che uscisse qualcuno. Ieri mattina hanno notato un movimento insolito di mezzi e persone nel cantiere del Centro intermodale di via Romagna ma loro, i titolari delle aziende che hanno realizzato buona parte delle opere, non sono stati convocati. Loro, che da diversi mesi stanno portando avanti una battaglia legittima contro la ditta Teicom Srl di Assemini che nel 2017 ha vinto l’appalto con un ribasso d’asta del 24% sull’importo dei lavori, e che ad un certo punto ha smesso di pagarli, erano dall’altra parte della barricata. Ieri mattina il responsabile unico del procedimento, Angelo Fenu, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giovanni Dettori, alcuni ingegneri e dipendenti della Teicom hanno fatto un sopralluogo per valutare lo stato dei lavori.

«Sappiamo che l’impresa appaltatrice è in difficoltà – ha detto l’assessore – ma il Comune ha pagato tutti gli stati di avanzamento che oggi siamo venuti a controllare con i collaudatori».

Poi rivolgendosi ai titolari delle imprese in protesta ha detto loro: «Noi non possiamo controllare i rapporti privati. Qui non c’è un subappalto oggettivo e noi abbiamo avuto rapporti solo con la Teicom. Per quanto riguarda il cantiere è finito al 99,9 per cento, mancano poche cose, circa dieci mila di lavori. Fesserie. Siamo regolarissimi – ha aggiunto Dettori –. Come ente pubblico ci limitiamo a pagare lo stato di avanzamento che l’impresa ci presenta. E sul fatto che il Comune, finora abbia saldato tutto, non ci devono essere dubbi. Noi siamo preoccupati di far finire i lavori – ha concluso – e contiamo di consegnare la struttura alla città in pochissimo tempo». Intanto le imprese locali annunciano che avvieranno un procedimento di ingiunzione per riuscire ad ottenere soddisfazione delle pretese creditorie. «Siamo ancora in attesa che qualcosa si muova – ha ribadito Sandro Garau della G. Elettra –. Ci aspettavamo che il Comune, come stazione appaltante, si preoccupasse di tutelare anche i fornitori di beni e servizi locali visto che era stato messo al corrente della situazione che stavamo vivendo. Invece ha pagato gli stati d’avanzamento senza verificare che l’impresa appaltatrice avesse pagato anche noi che in realtà quei lavori li abbiamo fatti. Adesso – aggiunge l’imprenditore che nel cantiere si è occupato di realizzare gli impianti elettrici e idraulici – restiamo in attesa di capire chi e come collauderanno i lavori. Ci dovranno spiegare come otterranno le certificazioni dei nostri impianti, senza le quali il cantiere non potrà che rimanere chiuso».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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