La Nuova Sardegna

Nuoro

Sorgono, fondi Snai: Comunità montana contro la Regione

di Giovanni Melis
Sorgono, fondi Snai: Comunità montana contro la Regione

SORGONO. La Regione non dà risposte sulla strategia Snai e i Comuni coinvolti rivolgono l’ennesimo appello all’assessore Giuseppe Fasolino per ottenere riscontro e far andare avanti l’iter del piano,...

28 gennaio 2020
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SORGONO. La Regione non dà risposte sulla strategia Snai e i Comuni coinvolti rivolgono l’ennesimo appello all’assessore Giuseppe Fasolino per ottenere riscontro e far andare avanti l’iter del piano, che vale diversi milioni di euro per l’area Barbagia Mandrolisai. «Con rammarico – scrivono il presidente della comunità montana Gennargentu Mandrolisai, Alessandro Corona e il referente Flavia Loche, sindaco di Tonara – ci vediamo costretti a inoltrare la presente per evidenziare le difficoltà che il territorio sta attraversando in merito alla mancata definizione della strategia Snai che, allo stato attuale, non consente di concludere la fase procedurale della sottoscrizione dell’Accordo di programma nei tempi definiti dalle parti». La missiva, inoltrata anche alla presidenza del consiglio, al comitato nazionale per le aree interne, all’agenzia per la coesione territoriale e al centro regionale di Programmazione, fa il punto sulla situazione e sui gravi problemi creati dalla fase di stallo.

Gli amministratori lamentano che dal 24 giugno scorso, data dell’incontro con l’assessore Fasolino, tutto faceva presagire una rapida soluzione. «Nonostante le diverse e diffuse rassicurazioni in merito al costante impegno della Regione – si legge nel documento – si nota un ingiustificato immobilismo che rischia di pregiudicare l’efficacia e l’efficienza dell’azione della pubblica amministrazione, con conseguenze estremamente dannose per tutto il territorio coinvolto».

Secondo gli amministratori locali non ci sarebbe stato un approccio corretto alla fase operativa. «Gli incontri tecnici, spesso viziati da una sconcertante inconcludenza, non sono stati sufficienti a definire in modo appropriato il lavoro da svolgere entro le scadenze. Questi fatti, insieme a una chiara preoccupazione per il futuro del territorio, ci hanno portato a inoltrare, entro il mese di dicembre 2019, le schede progettuali rivisitate, con la convinzione di aver adempiuto con correttezza a quanto di competenza delle amministrazioni locali». Di qui il richiamo alla «situazione di difficoltà che vivono le aree interne, con la consapevolezza che tutti i ritardi accumulati e gli ulteriori che si prospettano, vadano ad incrementare il ventaglio delle problematiche rendendo persino poco affidabile la progettazione che, con fatica, abbiamo realizzato». Ora l’invio della lettera finalizzata a richiedere «un maggior rispetto delle tempistiche e ad una valutazione dell’opportunità di concludere con urgenza tutte le procedure che attivino l’immediata sottoscrizione dell’Accordo di programma – e si auspica – la convocazione di un tavolo tecnico urgente tra le istituzioni nazionali e regionali e gli enti coinvolti, che possa richiamare le parti al rispetto delle tempistiche».

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