La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, niente parcheggio: il terreno è privato dal 1847 e il Tar dà torto al Comune

Sergio Secci
Siniscola, niente parcheggio: il terreno è privato dal 1847 e il Tar dà torto al Comune

L'amministrazione intendeva costruire ritenendo l’area di sua proprietà

30 gennaio 2020
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SINISCOLA. Il Tribunale amministrativo regionale dà ragione a Salvatore Lai e al figlio Valentino. Quei terreni a ridosso del mare e oggetto di contestazione sono di loro proprietà, ha sentenziato il Tar, pertanto il posizionamento di una chiudenda è senz’altro legittimo. Bocciate le motivazioni del Comune, che nell’area aveva intenzione in futuro di realizzare un parcheggio a pagamento. L'ente aveva asserito che quei beni fossero pubblici e gravati da uso civico ma il Tar nella persona del presidente Francesco Scano e dei giudici Marco Lensi e Grazia Flaim ha invece accolto le ragioni dei Lai. Difesi dall’avvocata Rossana Mele, sono riusciti a dimostrare che fin dal contratto di vendita del lontano 1874 ci sia stata una continua utilizzazione in fatto di diritto dei terreni contestati. Respinta pertanto l’ordinanza impugnata dal Comune, condannato anche a pagare le spese di lite.

La vicenda aveva preso il via nell’estate del 2018 quando i vacanzieri recatisi al mare nella zona di Peschiera tra la Caletta e Santa Lucia, avevano trovato la strada sbarrata e dovuto fare un largo giro per raggiungere la spiaggia di Graneri. La pista sterrata che costeggia il fiume era ostruita da una recinzione posizionata dal proprietario dei terreni e della vicina laguna. In quell’area infatti così come a Posada (qui gli stagni stanno per essere acquistati dal parco di Tepilora) ci sono acque di proprietà privata, a seguito di un atto di vendita da parte dello Stato che risale alla seconda metà dell’Ottocento e a successivi rogiti pubblici. L'area di Peschiera e le acque dello stagno di Graneri, vennero cedute dallo Stato per poco più di 51mila lire dell’epoca. Vittorio Emanuele II° su proposta dell'allora ministro delle finanze Quintino Sella alienò vari beni per far cassa, tra cui le paludi malariche costiere, invivibili per pastori e agricoltori dell’epoca. Nell’elenco ci sono oltre agli stagni di Posada, Graneri e Berchida. Dall'Ottocento a oggi, con gli stagni prosciugati e fiumi che hanno cambiato corso e sbocco a mare, c'è stato un susseguirsi di proprietari e affittuari e l'area della Peschiera di Siniscola attraverso le sorelle Corrias, è giunta in possesso di Salvatore Lai che con i familiari, vi ha esercitato per decenni l’attività di pescatore. Già nel 2003, Lai entrò in conflitto con la Provincia per la costruzione dei nuovi ponti sulla strada che porta da Sa Petra Ruia a La Caletta, Anche in quel caso, il tribunale gli aveva dato ragione sia sulla proprietà dei terreni sia sul valore dell’esproprio. Forte di quella sentenza ma anche di altri atti ufficiali che riconoscono le proprietà sia delle acque che di vari appezzamenti di terreni, a Peschiera, Lai nel 2018 ha chiuso l’area con una recinzione che non consente più di attraversare la proprietà privata per raggiungere il mare. Era intervenuto l’ufficio tecnico del Comune sostenendo la demanialità dell’area ma il Tar è stato di diverso avviso.

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