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Nuoro

Porto Alabe, dopo il furto: «Servono le telecamere»

di Alessandro Farina
Porto Alabe, dopo il furto: «Servono le telecamere»

Tresnuraghes, l’sos di un imprenditore che in 5 anni ha subito 7 visite dai ladri «Ho installato un sistema di videosorveglianza a mie spese, ora serve di più»

13 febbraio 2020
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TRESNURAGHES. Ha subìto in 5 anni numerose “visite” notturne dei ladri, l’ultima qualche giorno fa è andata a segno con un danno che supera i 1500 euro tra sigarette e altri prodotti prelevati durante la notte dal distributore automatico, scassinato e danneggiato.

Per Antonio Sechi, titolare dell’edicola tabacchi sul lungomare di Porto Alabe, è arrivato il momento, quindi, che le istituzioni dotino la località di un sistema di telecamere di videosorveglianza, che possa servire quantomeno da deterrente per i malintenzionati, ed essere utile in caso di indagini delle forze dell’ordine.

L’imprenditore, che assicura a Porto Alabe l’apertura per tutto l’anno del suo esercizio, dove ha installato a sue spese un sistema di videosorveglianza, dopo l’episodio di qualche giorno fa ha scritto al sindaco Gian Luigi Mastinu, al consiglio comunale di Tresnuraghes, all’Unione dei Comuni della Planargia e alla prefetta di Nuoro una lettera, che suona come un vero e proprio appello. Forse l’ultimo per evitare che anche l’edicola tabacchi finisca nel novero degli esercizi aperti, se va bene, esclusivamente nei mesi estivi.

«Ho subìto ad oggi, solo io, in cinque anni, ben sette tentativi di scasso e furto, nell’indifferenza generale. Questa marina, malgrado l’impegno delle forze dell’ordine, ha quindi delle problematiche che vanno celermente affrontate» premette Sechi. Quella che denuncia è una situazione di estremo disagio in grado di piegare anche gli imprenditori più resistenziali.

Sechi spiega: «È da anni che chiedo alle istituzioni più vicine di fornire Porto Alabe di telecamere. Ne basterebbero due, per controllare un territorio che ha soltanto due punti viari d’accesso. Mi è stato detto che la predisposizione nell’intera Planargia di un sistema di telecamere è allo studio e nei progetti dell’Unione dei Comuni. Non so se questa dichiarazione faccia ridere o piangere, visti gli inesistenti risultati pratici», è l’amara riflessione.

L’imprenditore prosegue: «Nel periodo invernale, da ottobre ad aprile, solo la mia attività fornisce un servizio (a Porto Alabe, ndc). Se me ne andassi questa frazione rimarrebbe in uno stato ancora più comatoso di quello attuale» conclude Antonio Sechi. Alla fine dei conti, non sembra così difficile garantire sicurezza a chi continua a investire nel territorio e la sua parte l’ha comunque già fatta, mettendo mano alle tasche.

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