La Nuova Sardegna

Nuoro

«Bloccati da tredici anni» i lottisti ricorrono al Tar

di Valeria Gianoglio
«Bloccati da tredici anni» i lottisti ricorrono al Tar

Trentadue famiglie proprietarie di 60 lotti del comparto C17 contro il Comune «Stiamo lottando dal 2007. E ora ci tagliano pure cinquemila metri quadri»

23 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Da tredici anni, nonostante due progetti di lottizzazione sfornati in due momenti diversi e in base alle richieste del Comune e un continuo adeguarsi alle norme urbanistiche, non sono riusciti a mettere su nemmeno un blocchetto. Niente di niente: nemmeno un misero metro quadro di casetta a due piani in ciascuno dei sessanta lotti previsti dal progetto preparato da due ingegneri nuoresi: Claudio Pintore e Marcella Clausi. Da tredici anni, continuano a pagare l’Imu per qualcosa della quale non hanno mai potuto usufruire. E nel frattempo, dopo tanti anni, si sono visti costretti prima a inserire una strada di 20 metri, e poi si sono visti ridurre la superficie di cinquemila metri quadri per ragioni che non solo non condividono ma che, atti alla mano, sono pronti a contestare con fermezza.

È un incubo fatto di burocrazia, delibere mancate, consulenze in Regione e scontro con il Comune, quello che vivono 32 famiglie nuoresi proprietarie di quella sessantina di lotti che compongono il comparto C17, un terreno nella zona sud-ovest di Nuoro, vicino al vivaio della Forestale, lungo la vecchia Nuoro-Macomer. Uno snervante percorso a ostacoli cominciato con la presentazione di un piano di lottizzazione, la sua approvazione, ma poi l’inizio dei problemi legati anche alla stesura del Puc, il piano urbanistico comunale che stava per essere approvato, e la richiesta, da parte del Comune, di rivedere gli standard del progetto di lottizzazione del comparto. Secondo l’allora amministrazione comunale, infatti, non rispettava i nuovi standard per quanto riguarda l’indice fondiario. Per le 32 famiglie proprietarie dei 60 lotti, invece, il piano era a norma: lo aveva stabilito anche la Regione alla quale si erano rivolti per un consulto. E da lì, è cominciata una snervante battaglia con gli uffici comunali che di recente, tuttavia, è culminata con un’amara constatazione per tanti lottisti. Perché dopo l’inserimento di una strada di 20 metri, il Puc ha anche ridotto di cinquemila metri il perimetro della lottizzazione e ha aumentato le cubature che nessuno chiedeva di aumentare. «Siamo stati costretti a rivolgerci al Tar – spiega Claudio Pintore, uno dei due progettisti del piano di lottizzazione – per chiedere al Comune di ripristinare il perimetro previsto dal vecchio piano regolatore. Per questa vicenda stiamo combattendo da tredici anni. E non è giusto che abbiano ridotto il perimetro, anche perché stanno tagliando metri e di conseguenza lottisti che hanno speso soldi in tasse e investito soldi».

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative