La Nuova Sardegna

Nuoro

Oniferi, allarme Tbc bovina controlli sanitari a tappeto

di Giusy Ferreli
Oniferi, allarme Tbc bovina controlli sanitari a tappeto

Veterinari al lavoro nel Nuorese dopo il caso del vitello risultato positivo al test «L’animale in questione proveniva da una azienda indenne dalla malattia»

01 marzo 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ONIFERI. Si infittisce il mistero sul caso di tubercolosi bovina riscontrato in un vitello allevato nelle campagne di Oniferi. Secondo i servizi veterinari della Assl di Sassari l’animale trovato positivo al momento della macellazione a Cagliari, risultava negativo all’analogo esame eseguito prima della movimentazione verso il Nuorese. «Il capo – fanno sapere dal Servizio di sanità animale – è stato inviato in vita da un’azienda di Bonorva all’allevamento di Oniferi il 27 maggio dello scorso, scortato da un regolare documento relativo ad una partita di 18 bovini, tutti testati regolarmente per la Tbc con esito negativo del 13 maggio. L’azienda di provenienza era ufficialmente indenne dalla malattia dal 13 ottobre 2018».

Lo stesso vitello, è stato sottoposto successivamente al suo ingresso nell’azienda del Nuorese ad altri due controlli, entrambi negativi, il 24 luglio 2019 e il 12 ottobre 2019. Anche gli esami nell’allevamento bonorvese (giugno 2019) hanno evidenziato che tutti i capi presenti nell’azienda di origine erano negativi al test.

«Attualmente – sottolineano dal Servizio – sono in corso ulteriori controlli». Resta dunque da capire dove e quando quell’unico vitello si sia infettato costringendo il sindaco di Oniferi, Stefania Piras, a ordinare il blocco delle movimentazioni dell’azienda barbaricina. Gli accertamenti dunque continuano, sia sul fronte Nuorese sia su quello Sassarese. Tanto più che in ballo c’è lo status di territorio indenne da Tbc che la Provincia di Sassari ha chiesto la scorsa settimana. «Sono diversi anni che la tubercolosi non è presente negli allevamenti bovini della provincia di Sassari. Per questa ragione, dopo 14 anni dall’inizio dell’epidemia che ha interessato gli allevamenti del Goceano nel 2006 (con 75 focolai da Micobacterium Bovis e 800 bovini macellati in quanto positivi ai test) e a seguito dei controlli a tappeto nelle aziende zootecniche, macelli e fauna selvatica effettuati in tutti in tutti questi anni, è stato avviato l’iter per l’importante riconoscimento d da parte di ministero e Europa». La lotta contro la zoonosi, malattia che dagli animali può essere trasmessa all’essere umano, non conosce tregua. Le prime drastiche misure sono state introdotto con i primi casi riscontrato nel Goceano. Qui era stata istituita una zona di attenzione dove sono state imposte rigorose misure di prevenzione con continui controlli sui bovini, gestione regolamentata dei pascoli comunali, tracciabilità delle movimentazioni, controlli della fauna selvatica, controlli nei macelli, identificazione elettronica dei capi e che sono proseguiti negli anni: solo nel 2019 sono stati effettuati 20mila test di con esito favorevole su 2000 allevamenti e 40.000 capi presenti nel territorio della Assl di Sassari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’iniziativa

Il porcetto sardo in corsa per la denominazione Igp

Le nostre iniziative