La Nuova Sardegna

Nuoro

Canoni troppo alti, il porto chiude

Canoni troppo alti, il porto chiude

Arbatax, diportisti in fuga dalla struttura Turismar. Domani riunione decisiva

05 marzo 2020
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ARBATAX. Anche ieri, al porto turistico Turismar, c’ è stato qualche diportista che ha portato via il proprio natante dai moli. Il tutto in attesa della riunione prevista per domani sera. «Diversi lo hanno fatto per il classico rimessaggio alle proprie imbarcazioni da diporto – afferma il direttore del Marina Turismar, Franco Ammendola – ma altri hanno capito che non c’è più nulla da fare e che il nostro porto turistico per quest’anno, resterà chiuso. E questo, causa i nuovi e alti canoni relativi alla gestione dei rifiuti generati dagli utenti del porto».

Il porto turistico Turismar dispone di oltre 400 posti barca fino a 60 metri di lunghezza), più altri 200 al transito e ha una decina di dipendenti fissi, mentre 25 vengono assunti per la stagione turistica. Senza considerare la varie società che affittano gommoni e altre imbarcazioni, fanno diving e offrono altri servizi. Dallo scorso fine settimana, la Turismar ha sospeso la guardiana e l’erogazione dell’acqua e dell’energia elettrica nelle banchine. «È dal 18 novembre dello scorso anno, ovvero tre mesi e mezzo fa – prosegue Ammendola – che dopo avere esposto agli enti competenti, compreso il Comune di Tortolì, la gravità dei problemi causati dal forte aumento per i nuovi canoni relativi alla gestione dei rifiuti generati dai diportisti, attendiamo fati concreti. Ma nonostante i vari proclami, non ci hanno mai convocati ad alcuna riunione ufficiale».

In seguito a tali forti aumenti, dal 31 dicembre 2019 il Marina Turismar ha sospeso l’attività. Spiegando ai diportisti che «sarà necessario rimuovere la propria imbarcazione dall’ormeggio assegnato in attesa di definire con gli enti preposti alcune questioni relative l’introduzione del nuovo canone relativo alla gestione dei rifiuti prodotti».

Da allora, chi vuole potrà trasferire i natanti nel porto turistico di Porto Corallo, a Villaputzu, che la Turismar ha preso in gestione pochi mesi fa.

«Fra l’altro – conclude Franco Ammendola – continuano a chiamarci, pressoché ogni giorno, diportisti da varie parti d’Italia e da altri Paesi europei per chiedere di ormeggiare le proprie imbarcazioni nella stagione vacanziera, ma a tutti diciamo che il porto turistico è chiuso. Fra questi gli oltre 150 proprietari di gommoni e piccoli natanti che ogni anno, in estate tengono la loro imbarcazione da noi». (l.cu.).

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