La Nuova Sardegna

Nuoro

Emodinamica, la protesta si sposta

di Giusy Ferreli
Emodinamica, la protesta si sposta

I cardiopatici di Lanusei lasciano l’ospedale e riprendono lo sciopero della fame

06 marzo 2020
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LANUSEI. Nel pieno dell’emergenza Coronavirus, la protesta dei cardiopatici ogliastrini contro le lungaggini burocratiche che stanno bloccando l’apertura dell’Emodinamica dell’ospedale di Lanusei cambia modalità ma non si ferma. In seguito al decreto del Governo che vieta gli assembramenti per evitare il contagio, gli “Amici del cuore” hanno deciso di abbandonare l’occupazione del presidio ospedaliero e spostarsi nella loro sede cittadina. Tuttavia verrà ripresa un’altra clamorosa protesta.

«Alcuni di noi riprenderanno con lo sciopero della fame e dei farmaci salvavita», fa sapere Mario Mossa, già presidente dell’associazione che raggruppa centinaia di malati di cuore, protagonisti di un lunghissimo sciopero. Dopo il nulla osta arrivato dalla Commissione tecnica di valutazione dell’Assessorato regionale alla Sanità avevano interrotto questa iniziativa ma mantenuto il presidio nel reparto di Cardiologia del Nostra signora della Mercede. Tutto ciò in attesa del passaggio in Consiglio regionale e in Giunta del provvedimento che avrebbe dovuto dare il via libera definitivo alla riapertura servizio. Alla recente notizia di un ulteriore passaggio in Commissione per l'interpretazione autentica di un provvedimento e dei ritardi che ne derivano i cardiopatici non ci hanno visto più e, seppure rimodulata alla luce del provvedimento governativo contro il diffondersi del virus, hanno scelto di riprendere la battaglia. «La nostra mobilitazione, sebbene non più visibile al pubblico, continuerà all’interno della nostra sede più forte che mai. Ci appelliamo ancora una volta ai sindaci e agli amministratori ogliastrini- prosegue Mossa a nome di tutti – soci – affinché mettano in atto iniziative, di qualunque genere, in grado di sbloccare questa incresciosa situazione. Noi malati di cuore dell’Ogliastra vogliamo veder riconosciuti i nostri diritti».

Chiamato in causa dall’associazione guidata da Francesco Doneddu, il sindaco di Lanusei Davide Burchi potrebbe convocare a breve (prescrizioni anti Coronavirus permettendo) l’ennesima conferenza sociosanitaria territoriale per decidere il da farsi. E questa volta decidere azioni eclatanti.

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