La Nuova Sardegna

Nuoro

Coronavirus, "zio" Antonio di Perdasdefogu: "Compio 102 anni da solo, vi aspetto per i 103"

Giacomo Mameli
"Zio" Antonio Brundu nella foto che lui stesso ha inviato su whatsapp
"Zio" Antonio Brundu nella foto che lui stesso ha inviato su whatsapp

Spirito indomito, il centenario rispetta le regole per la lotta al contagio anche in occasione del suo compleanno e saluta a distanza con una foto inviata da lui stesso su whatsapp. Poi dice: "Supereremo anche questa"

5 MINUTI DI LETTURA





PERDASDEFOGU. Era tutto pronto a Perdasdefogu, in una casa che dà sull'incanto della valle dell'Eden davanti alla vetta di Santa Vittoria (1212 metri sul livello del mare). Ma “zio” Antonio Brundu, che ha compiuto 102 anni ed è diventato il patriarca del paese sardo dei centenari, ha mandato una foto dalla casa della figlia, da Monserrato, via Tibullo. Col suo telefonino, usando whats app con qualche titubanza, ha scritto: “Oggi compio 102 anni/ E li festeggio da SOLO/ Vi aspetto a Foghesu/ il 12 marzo 2021/ per festeggiarne 103/ Grazie/ Antonio Brundu”.

Al telefono ha spiegato: “Il governo ha detto cose precise e noi dobbiamo ubbidire, ubbidivo da soldato durante il fascismo e durante la brutta seconda guerra mondiale, ubbidisco oggi da cittadino in democrazia. Hanno ragione quelli che governano: questa malattia è brutta, si combatte evitando di stare insieme in troppi. Anche a casa ho chiesto ai figli, ai nipoti, di venire due alla volta. Ho voluto rispettare, e volentieri, le leggi. Mi salvo io, e salvo loro”. Dopo aver mangiato un pezzo di torta preparata dalla figlia Beatrice, ha risposto al telefono al sindaco di Perdasdefogu Mariano Carta: “Grazie, fai tanti auguri a tutto il paese, ai giovani ma anche a quelli anziani come me. All'anno venturo, senza questo virus chiamato Corona”. Di anziani, Perdasdefogu ne sta festeggiando come non mai. Oggi i centenari sono sei su poco più di 1800 abitanti, record italiano, e non solo. Ad agosto saranno otto perché compirà cent'anni, ad aprile, Bonaria Prasciolu (nata a Escalaplano, a Foghesu dall'età di 16 anni, dove si è sposata) e Govannina Mameli il prossimo 28 agosto nella casa della figlia AnnaMaria nel rione delle More di Gelso.

La demografa Luisa Salaris, docente a Scienze politiche dell'università di Cagliari, osserva: “Secondo gli ultimi dati rilasciati dall'Istat sulla popolazione residente al primo gennaio 2019, in Italia ci sono 14.456 centenari su poco più di 60 milioni di abitanti. Ciò significa che si registrano in Italia circa 24 centenari ogni centomila abitanti. In Sardegna, sempre al primo gennaio 2019, risultano essere 412 su poco più di 1,6 milioni di residenti, ovvero 25 centenari ogni 100mila abitanti” E il caso-Perdasdefogu? “La presenza di sei centenari su 1837 abitanti, si traduce in una presenza di 327 centenari ogni 100mila abitanti, ovvero 13 volte in più rispetto al valore medio per la Sardegna. Immaginando lo scenario di otto centenari ad agosto, questo valore sale a 435 centenari per 100mila abitanti, ovvero 17 volte il valore della Sardegna. Di norma si osservano molte più donne che uomini. A Foghesu no. In Italia ci sono cinque donne per ogni uomo, in Sardegna 3,7 donne per ogni uomo”. E per quanto riguarda l'aspettativa di vita alla nascita? la Salaris: “Non si osservano differenze rilevanti tra Italia, Sardegna e provincia di Nuoro (a cui appartiene ora Perdasdefogu), perché l'aspettativa di vita alla nascita è intorno agli 80 anni per gli uomini e 85 anni per le donne”.

Con tre centenari festeggiati lo scorso 2019 e tutti nel salone parrocchiale di piazza San Pietro, (Gigino Depau, Armando Marci e Bonino Lai), quest'anno – il 28 gennaio – è stata proprio la sorella di Antonio Brundu, Maria, a inaugurare l'elenco di quanti tagliano in buona salute il traguardo del secolo. Dopo di lei, lo scorso 25 febbraio, è stata la volta di Vittorio Spanu, aveva affianco il fratello novantenne Mario, ha ascoltato la messa celebrata alla “Casa Serena” dal parroco don Luca Fadda, ha ringraziato il sindaco e la popolazione in festa. E ha avuto modo, tra baci e abbracci in quei giorni ancora consentiti, di ricordare la figura del padre, Salvatore, morto all'età di 103 anni, prigioniero degli austriaci in una sorta di lager in Ungheria dove “morivamo di fame e, per salvarci, ci dovevamo accontentare della buccia delle patate”.

Prima di Antonio Brundu, i recordman dei centenari di Perdasdefogu erano stati due: Consolata Melis, morta tre anni fa pochi mesi prima del compimento del 108esimo compleanno, componente della famiglia che ha ancora imbattuto il record del Guinnes mondiale della longevità familiare. E con lei, un autentico eroe della seconda guerra mondiale, Vittorio Palmas, morto lo scorso 11 maggio poco prima dei 106 anni. Palmas, noto Cazzài, era stato prigioniero nel lager di Bergen Belsen (lo stesso di Anna Frank). Si era salvato perché, messo dai nazisti su una bilancia bascula, aveva pesato 37 chili. Si era salvato “per due chili”, quelli sotto i 35 venivano avviati alla camera a gas e al forno crematorio. E a 103 anni era morta la sorella di Consolata, Claudia Melis. Era stata un “miracolato” di guerra anche Antonio Brundu. Alla fine di marzo del 1943, mentre gli aerei americani bombardavano Cagliari e Monserrato, Brundu, militare ventenne, era rimasto a casa perché con la febbre alta (“il termometro segnava 39 e quattro lineette”). Il suono delle sirene, che annunciavano i bombardamenti, lo sbalza dal letto e va a proteggersi con altre centinaia di persone, nei rifugi antiaerei a “Gollèi”, verso Selargius. Quando rientra alla casa di Monserrato, civico 8 di via Cicerone, non trova l'abitazione, rasa al suolo. E aggiunge: “Sul letto dove dormivo c'era una bomba, mi avrebbe ucciso”. A Monserrato, quel giorno, morirono in quarantatre. La casa di via Tibullo, dove ieri ha festeggiato i 102 anni è a un centinaio di metri. Dice: “Ieri ci sono passato, a passi lenti. E ho capito quanta fortuna mi ha dato la vita. Bombe americane quel giorno ne erano cadute anche su Perdasdefogu, avevano ucciso tre vacche, il bovaro – Giovanni Mulas - si era salvato per miracolo”.

E questa nuova epidemia? “È un disastro. Però ricordate una cosa che vi dice un centenario: abbiamo superato la spagnola e l'asiatica, la malaria, e la scienza non era così avanti come oggi, Mi fanno più paura le guerre volute e decise dagli uomini. Mi fanno male le persone che annegano nel Mediterraneo. Usciremo anche da questo dramma: ma bisogna rispettare le regole”.

Primo piano
Meteo

Previsioni, da mercoledì temporali e maltempo in Sardegna

Le nostre iniziative