La Nuova Sardegna

Nuoro

Campi allo stremo: è allarme siccità

di Sergio Secci
Campi allo stremo: è allarme siccità

Torpè, decine di aziende in ginocchio: «Produzioni orticole compromesse»

17 marzo 2020
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TORPÈ. Allarme siccità in Baronia con i campi sono ormai allo stremo e aziende agricole che da giorni aprono gli irrigatori per sostenere pascoli e nuove colture primaverili. «Una siccità così grave in questa stagione non l’ho mai vista – dice l’imprenditore agricolo Martino Sanna –. Le produzioni orticole sono gravemente compromesse e la preoccupazione è che si pregiudichi anche la stagione estiva con gravi danni economici ad un comparto già in crisi». Solo a Torpè sono un a decina le aziende agricole presenti ma a temere sono anche una quindicina di importanti allevamenti zootecnici che senza pioggia, dovranno fare i conti con le restrizioni. L’invaso del Maccheronis per l’apertura delle paratie del mese scorso che hanno gettato a mare un ingente risorsa idrica, contiene appena 13 milioni di metri cubi d’acqua di cui solo la metà destinata a scopi irrigui. Mentre nel resto dell’isola gli invasi sono quasi al limite delle capacità, a Torpè si fanno i conti con il piano di laminazione imposto nel 2016 dopo l’alluvione del 2013. «Oltre a noi agricoltori – dice Sanna – non meno preoccupante è la situazione del comparto zootecnico, con le foraggiere che rischiano di non partire se a breve, il lago non si riempie per garantire gli approvvigionamenti necessari all’estate. Se non piove è inevitabile che partano le restrizioni» dice l’imprenditore, ora l’articolo di punta è il carciofo ma abbiamo già impiantato anche ortive miste con finocchi, cavoli e lattughe. Senza acqua, tutto rischia di andare in malora. Oltre alla penuria d’acqua gli agricoltori e pastori lamentano la scarsa pressione nelle tubazioni. «Succede perché non si è realizzata a Torpè una vasca d’accumulo – spiega l’ex assessore regionale ai lavori pubblici Silvestro Ladu – nelle tubazioni c’è pressione solo quando la diga è piena. Torpè è quindi penalizzato rispetto ai centri della costa. Poi il piano di laminazione doveva essere rivisto due anni fa ma da troppi anni questo territorio è abbandonato».

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