La Nuova Sardegna

Nuoro

Pienone al Man: 33mila presenze

di Luca Urgu
Pienone al Man: 33mila presenze

Il direttore Fassi: «L’appeal continua a crescere, speriamo di riaprire presto le sale al pubblico»

17 marzo 2020
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NUORO. Chiuso in questi giorni come tutti i musei italiani per l’emergenza coronavirus, proprio mentre si stava allestendo la nuova mostra, il Man, il museo d’arte moderna della provincia di Nuoro, mostrava un’ottima salute e la volontà di programmare una nuova stagione di eventi, esposizioni e collaborazioni di grande spessore e richiamo. L’onda lunga di entusiasmo e positività dello scorso anno che ha fatto sfiorare le 33mila presenze è stata fermata in queste settimane solo dalla situazione di grande difficoltà che sta colpendo tutto il Paese.

Un fatto per niente marginale che ha imposto un blocco di tutti gli spazi culturali. Certo, l’eredità in termini numerici dei visitatori che hanno varcato la soglia del museo di via Satta è stata davvero importante in un museo che ormai da quattro lustri si conferma con uno spazio di eccellenza, frequentato non solo per le mostre ed esposizioni ma anche per presentazioni di libri e incontri con gli autori.

Dal primo gennaio del 2019 al 12 dicembre gli ingressi complessivi sono stati 32. 789 (Sabir + Sogno d’oltre mare + O Youth and Beauty!: 8170 visitatori; Puvis + Afnan + Segno e l’idea: 6446 visitatori; Guido Guidi: 13346 (in questo dato sono presenti i visitatori di Miroslaw Balka a Gavoi Festival Isola delle Storie e infine Anna Marongiu + L’ombra del mare sopra la collina: 4827 visitatori), quasi un migliaio in più rispetto allo stesso periodo della stagione precedente. Un dato significativo accolto con grande soddisfazione dal direttore del Man Luigi Fassi, alla guida dell’istituzione museale da due anni. Fassi commenta al telefono dal suo Piemonte il bilancio di una “stagione molto positiva e ricca di contenuti” di un’offerta che ha ancora grandi potenzialità di crescita.

«Questi numeri ci dicono innanzitutto che il Man tiene una dimensione di grande interesse pubblico. E di un appeal che continua a crescere. Abbiamo per esempio avuto afflussi importanti da parte delle scuole da nuove aree della Sardegna, come la Gallura, che nel passato non era prassi che venissero al museo. Un altro aspetto di crescita importante è arrivato dalla rassegna stampa che lo scorso agosto ha portato il Man, Nuoro e la Sardegna sul Financial Times».

L’anno in corso non sta procedendo secondo i migliori auspici, ma l’esigenza è uscirne al più presto. La mostra “Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale”, a cura di Luca Scarlini e in programma da venerdì 13 marzo a domenica 14 giugno 2020, è posticipata a data da definirsi.

«Nella speranza di tornare presto ad accogliere il pubblico nelle nostre sale, non appena sarà possibile, possiamo già dire che cercheremo di non ridurre i tempi dell’esposizione. Poi la nostra attenzione proseguirà con un Man moderno e contemporaneo, sempre attento a scrutare figure importanti della scena italiana del Novecento ma anche di interpretare il ruolo che ha avuto la Sardegna in questo contesto», ha concluso Fassi.

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